Juan Esteban Caselli, senatore del PdL e guida del PdL nel Mondo, non ha apprezzato la nomina di Staffan de Mistura a Sottosegretario agli Esteri con le deleghe per gli Italiani all’Estero. "Cacho", così come lo chiamano in Argentina, dove Caselli è residente, ha espresso il proprio "disappunto" per una nomina con cui sia Monti che il ministro degli Esteri Giulio Terzi "sembrano voler prendere in giro milioni di concittadini che vivono oltre i confini della Patria".
Sempre secondo el senador, "sarebbe stata opportuna una consultazione tra tutti i parlamentari eletti nella Circoscrizione Estera affinché una persona più idonea prendesse un posto così importante". Sì, magari lui stesso avrebbe voluto dire la sua: peccato che, a nostro parere, Caselli sia il primo a non capire nulla di italiani nel mondo e di emigrazione in generale. Del resto, lo ha dimostrato in questi tre anni e mezzo di legislatura. Ballerino per quanto riguarda il Cgie: "inutile e costoso", diceva, presentando una proposta in Senato per abolire il Consiglio Generale degli Italiani all’estero, salvo poi tornare sui suoi passi e "tifare Cgie". Idee poco chiare. E poi lo ha dimostrato con il suo incarico a guida del dipartimento Italiani nel mondo del Popolo della Libertà: un dipartimento inesistente, inefficace, ridotto a un cencio.
Non è finita qui: Caselli dimostra di non capirci nulla di italiani all’estero – e di cittadinanza italiana, a questo punto – anche quando parla di Staffan de Mistura e lo definisce "naturalizzato italiano". Ma da quanto ci risulta, De Mistura non è affatto naturalizzato italiano: è figlio di padre italiano e madre svedese, quindi italiano al 100%. Ahhh, Caselli…
Che poi Caselli è stato Ambasciatore dell’Ordine di Malta oltrechè della Repubblica Argentina: ha cittadinanza italiana e argentina. Quindi vale lo ius sanguinis per lui, come per de Mistura. Caso mai, l’unica differenza è che De Mistura parla un ottimo italiano essendosi laureato all’università di Roma in Scienze Politiche ed Economie dello Sviluppo. Caselli, invece…
Poco prima delle festività natalizie, abbiamo raccontato il "tris" di Caselli in Senato: contro il proprio partito – ha votato no alla manovra Monti -, contro l’ambasciatore d’Italia a Buenos Aires – ha chiesto a Terzi di mandarlo via -, contro il presidente del Senato Renato Schifani – al quale aveva chiesto di farlo votare prima degli altri perchè doveva lasciare Palazzo Madama per impegni personali.
Naturalmente sia Terzi che Schifani non hanno tenuto minimamente in considerazione le sue richieste. E da parte nostra torniamo a sottolineare: per noi Giulio Terzi Sant’Agata è il miglior ministro degli Esteri che il professor Monti potesse scegliere.
Caselli nelle sue uscite pubbliche in Argentina, intervistato in radio, ha più volte ripetuto di non riconoscersi più nel PdL, "io non sto nè a destra nè a sinistra", e di puntare sempre più sul suo personale partito, "Italiani per la libertà", che neppure si sa se esista davvero o se sia solo un logo stampato sulla carta.
Insomma, Caselli è sempre più un ribelle: ha capito che nel partito non lo ascolta nessuno – i dieci milioni di euro per gli italiani nel mondo da lui annunciati non sono mai arrivati – e che anche i suoi colleghi cominciano a prendere le distanze dal suo comportamento.
Nel mese di gennaio Angelino Alfano, segretario del PdL, si prenderà cura del partito: dovrebbe scegliere nuovi coordinatori per ogni dipartimento. Speriamo pensi anche a quello del PdL nel Mondo, che con Caselli è risultato un disastro totale.
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