"Il Sen. Esteban Caselli, pur essendo un legislatore, non ha letto la legge 23 ottobre 2003, n.286, istitutiva dei Comites. Se l’avesse fatto non avrebbe perso tempo a stiliare un’interrogazione al Ministro degli esteri per chiedere il commissariamento del Comites di Buenos Aires". E’ quanto si legge su L’Italiano, quotidiano distribuito in Argentina.
"Al senatore non è piaciuta la manifestazione di consegna dei premi "Ambasciatori dell’italianità" promossa appunto dal Comites della capitale argentina il 21 novembre scorso. O meglio non gli sono piaciuti alcuni dei premiati nella prestigiosa sede del Ministero degli affari esteri, commercio internazionale e culto argentino, alla presenza dell’Ambasciatore italiano e del Console generale. "Alcuni tra i destinatari delle predette onorificenze – scrive Caselli nell’interrogazione – sarebbero noti per aver interpretato film riservati a un pubblico ristretto e tali altri, secondo notizie giornalistiche, sarebbero compromessi con il triste mondo della droga".
Il fatto è che – ammesso lo volesse fare sulla base di queste motivazioni obiettivamente un po’ labili – la legge non dà alcuna possibilità al Ministro degli esteri di commissariare un Comites.
L’articolo 8 al comma 4 contempla esclusivamente le seguenti eventualità di scioglimento di un Comites:
– quando il numero dei membri si riduce a meno della metà;
– quando il Comites rinvia cinque sedute consecutive per mancanza del numero legale;
– quando il Comites non è in grado di garantire un regolare espletamento delle sue funzioni per gravi motivi o per sostanziale modifica della circoscrizione.
Solo quando occorra uno di questi tre casi, la legge prevede che "sulla base della proposta dell’autorità consolare, il Ministro degli affari esteri, sentito il comitato di presidenza del CGIE, dispone con decreto lo scioglimento del Comitato" e provvede quindi al commissariamento e all’indizione di nuove elezioni".
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