"L’associazionismo e’ alla base nella storia dell’emigrazione italiana. Senza di esso la vita dei nostri emigrati sarebbe stata molto più dura". Con queste parole Elio Carozza, segretario generale del Cgie, ha presentato giovedì primo marzo presso la sede romana dell’Iila il libro ‘La legione italiana – Bahia blanca, 1856’ di Cesar Puliafito. Il richiamo all’associazionismo era stato spiegato proprio dallo stesso Carozza: "Comites e Cgie sono formati da persone che, volontariamente, dedicano il loro tempo alla causa degli italiani nel mondo – aveva sottolineato Carozza, aggiungendo che – se il Cgie e i Comites sono ancora vivi, nonostante gli attacchi e il periodo difficile, vuol dire che ci sono molti motivi a favore della sua esistenza" in risposta al segretario Iila, Giorgio Malfatti, che in precedenza aveva ironicamente chiesto se il Cgie fosse ancora vivo.
"Il Cgie – ha infine ricordato il segretario – e’ composto da rappresentanti provenienti da tutto il mondo ma, in particolare, dal Sud America. Proprio qui, e nel Nord America, si trovano le comunita’ italiane più numerose. Auspico, quindi, che l’Italia faccia tesoro di questo grande bacino umano e attinga ad esso".
Carozza, pero’, non e’ stato l’unico a porre l’accento sui legami culturali. Assente per motivi di salute, la senatrice Mirella Giai ha partecipato ‘a distanza’ inviando un messaggio nel quale ha ricordato la portata conoscitiva del libro, dedicato al Risorgimento all’estero, quello portato avanti nel 1856 a Bahia blanca da tanti giovani italiani che imbraccciarono le armi con unico scopo, ottenere un’Italia unica e unita. "Il libro evidenzia come gli italiani abbiano combattuto anche all’estero per il Risorgimento e come, tra di loro, ci furono molti giovani. La cultura e’ un cardine per lo sviluppo di una societa’ – ha spiegato la senatrice – e percio’ e’ necessario sostenerla e diffondere le collaborazione con le altre culture. Il Maie intende continuare a sostenere i giovani validi che si trovano all’estero". (BL)
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