“Dopo due lunghi mesi di non-intese, la situazione politica italiana si trova completamente bloccata. Nessuno dei giornalisti e analisti politici è riuscito a sintetizzarla meglio di Mattarella: ‘Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura si conclude senza essere neanche avviata. Scelgano i partiti, in Parlamento, tra queste soluzioni alternative. Un governo neutrale ma pienamente in carica fino al fine anno o nuove elezioni subito’. La situazione è anche molto particolare per noi parlamentari eletti all’estero, dato che affrontare due campagne elettorali in appena tre mesi sarebbe una difficoltà inimmaginabile dallo sforzo economico e organizzativo. Sebbene la possibilità di andare nuovamente al voto quest’anno era imprevedibile, noi siamo sempre pronti”. Lo scrive su Facebook Adriano Cario, senatore dell’USEI eletto nella ripartizione estera Sud America.
“Per quanto riguarda la nostra esperienza, non sono d’accordo con i governi tecnici. Soprattutto a noi, italiani all’estero, questi tecnici ci vedono come un costo, più come uno spreco da risparmiare che come una risorsa. Il governo Monti è ancora vicino e non abbiamo il miglior ricordo.
In questo caso, tuttavia, credo che i partiti e noi parlamentari abbiamo una responsabilità aldilà delle nostre posizioni politiche. Non significa che sono disposto a sostenere un governo tecnico o neutro indefinitamente. Vuol dire che sono consapevole dei rischi che corre il Paese senza un governo, con tutte le problematiche e i compromessi che ci sono con l’Europa in materia politica, sociale ed economica quest’anno. Dopo questo sì, andiamo alle urne”.
“Nelle scorse settimane – prosegue Cario -, mentre le consultazioni ancora portavano una luce di speranza, io ero particolarmente disposto ad appoggiare un governo d’intesa, come ho sottolineato in tutte le occasioni, ma non a qualunque prezzo. Se l’alternativa era portare all’esecutivo partiti e candidati decisamente rimproverati dagli italiani nelle elezioni, meglio andare al voto. Sia il PD o FI, secondo me, non meritavano far parte di un esecutivo”.
“Dopo la votazione di fiducia al governo neutro proposto da Mattarella in pochi giorni, tornerò finalmente in Argentina. Voglio rincontrarmi con tutta la gente che ha lavorato nella campagna elettorale – conclude il senatore USEI – per conformare un gruppo ancora più grande. Sono sicuro, in qualsiasi momento avvengano le elezioni, di migliorare ancora i nostri risultati del 4 marzo”.