Lungi da me ogni volontà di difendere l’indifendibile On. Mario Caruso. Ma non posso neppure bermi la pozione servita dalle Iene senza guardare che ingredienti ci sono dentro. Ieri Filippo Roma è ritornato ad occuparsi del deputato di Stoccarda, questa volta per raccontare che sarebbe stato eletto grazie a brogli. Può darsi, lo sospettano in tanti, ma nessuno ha mai portato le prove.
Nel filmato c’è un sedicente “cacciatore di schede” anonimo che afferma di avere procurato ben “sei/settemila schede” in un’occasione a Caruso (eletto – lo ricordiamo – con 12.276 voti di preferenza), ma parla di un Caruso con i baffoni: “Mi ricordo Caruso che è venuto verso di me, mi ha abbracciato con quel sorriso, con quei baffoni che mi ricordo aveva i baffoni con il sorriso”. Il deputato però i baffi non li ha mai avuti. Come la mettiamo?
Che sia uno dei tanti millantatori che escono ogni tanto a parlare di brogli? Almeno Rosario Cambiano ci ha messo la faccia, lui che nel 2006 fu candidato di Forza Italia e conseguì 1.597 preferenze. Da allora non perde occasione di raccontare di schede rubate, schede raccolte, schede comprate, ma senza fare, non dico una denuncia penale come sarebbe suo dovere, ma neppure mai un nome, un luogo o una circostanza certa e verificabile.
Nel servizio ci sono altre cose che non quadrano assieme a inesattezze. Insomma siamo alle solite: tutti dicono di sapere, tutti raccontano di brogli, tutti gettano fango sul voto all’estero, nessuno porta prove.
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