Più volte, sulle pagine di Italiachiamaitalia.it, abbiamo sottolineato l’inefficienza, diremmo l’inutilità, del farraginoso sistema Prenotami, che dovrebbe servire agli italiani all’estero per prendere appuntamento presso il proprio Consolato di riferimento per ottenere qualsivoglia servizio e invece riesce solo a complicare le cose.
Abbiamo rivolto dunque il nostro appello alla politica, in particolare ai parlamentari eletti all’estero: fate qualcosa, perché così non funziona. Ebbene, il primo a raccogliere l’appello di questo giornale è stato il Senatore Mario Borghese, eletto con il MAIE nella ripartizione estera Sud America, il quale ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri Antonio Tajani, in cui si legge: “La piattaforma online Prenot@mi del Ministero degli Affari Esteri è palesemente inadeguata e occorrono provvedimenti per superare le gravi disfunzioni presenti negli uffici consolari che penalizzano oltremodo la vita degli italiani che vivono all’estero”.
“Da più parti è stata segnalata – spiega il parlamentare – la grave inadeguatezza di Prenot@mi, che invece di facilitare l’espletamento burocratico per il rilascio di carte d’identità, passaporti, altri documenti e servizi richiesti dai residenti all’estero, ne complica maledettamente l’iter determinando una pesante problematica per i richiedenti”.
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Non solo: Borghese ha anche accennato alla cosiddetta “mafia dei turni”, sottolineando che “spesso per ottenere in tempi certi i certificati necessari i cittadini sono costretti a rivolgersi a soggetti privati i quali, dietro lauti compensi, di fatto si sostituiscono alla piattaforma pubblica”, procurando loro gli appuntamenti presso la sede consolare.
“Auspico che il governo verifichi la situazione esposta – conclude il senatore eletto con il Movimento Associativo Italiani all’Estero – e provveda di conseguenza, per superare le gravi disfunzioni in cui si dibattono vari uffici consolari, offrendo così un servizio puntuale agli italiani residenti all’estero”.
Ci auguriamo di cuore, nell’interesse dei nostri connazionali, che l’interrogazione di Borghese possa in qualche modo smuovere le acque e far capire alla Farnesina, e ai burocrati che vi lavorano, che è fortemente necessario un cambio di rotta, perché gli italiani nel mondo sono davvero stufi di dovere attendere mesi o anni per ottenere servizi che spettano loro di diritto.