“L’Italia ha circa 60 milioni di abitanti, ma se contassimo gli oriundi sparsi nel mondo e le persone che hanno la doppia cittadinanza si arriverebbe a circa 150 milioni. Tutti concordano sul fatto che nel corso degli anni la cosiddetta diaspora italiana sia stata sottovalutata, a volte misconosciuta, provocando tra molti cittadini che non vivono stabilmente in Italia una sorta di disaffezione verso la patria d’origine. Credo si comprenda facilmente cosa significherebbe per l’Italia essere considerata al cospetto dei grandi della terra e nei vari organismi sovrannazionali come uno Stato di 150 milioni di anime invece che di 60″. Lo dice in una nota il senatore del MAIE, Mario Borghese, eletto all’estero nella circoscrizione dell’America meridionale.
“Ci sarebbero indubbiamente effetti positivi sul piano sociale, economico, della sicurezza. Allargare, come ha scritto acutamente nei giorni scorsi sul maggior quotidiano italiano Raffele Marchetti, il perimetro della comunità nazionale avrebbe effetti molto positivi, anche alla luce della tendenza demografica negativa che porta i demografi ad immaginare nel 2100 una riduzione della popolazione italiana a soli 40 milioni di individui”.
“Auspico, pertanto, che il Governo Meloni, che il MAIE appoggia convintamente, saprà riservare quell’attenzione concreta mancata negli anni scorsi verso gli italiani all’estero, che sono una risorsa inestimabile e che possono contribuire allo sviluppo socio-economico dell’Italia, facendo crescere ancora di più il Made in Italy. Spero che la presidente Meloni e i ministri tutti abbiano tale consapevolezza. Il MAIE farà quanto possibile per lavorare con questa visione e in questa direzione”, conclude Borghese.