Politica e italiani all’estero. Dal 2006 nel Parlamento italiano siedono anche deputati e senatori eletti oltre confine, dagli italiani nel mondo. Tutti loro sono un po’ anelli di congiunzione tra i Paesi che rappresentano e l’Italia.
Talvolta accade il contrario, ovvero che alcuni all’estero che si occupano di italiani nel mondo entrino nel circolo della politica locale, intendasi brasiliana, australiana, americana, tedesca eccetera.
Attualmente abbiamo due esempi concreti: Marcelo Bomrad, rappresentante della Lega in Argentina, candidato al Parlasur alle attuali elezioni del Paese sudamericano, con altri connazionali, nella lista “Juntos por el cambio” di Larreta e Bullrich. Oppure Juan Napoli, attualmente candidato a Senatore per la provincia di Buenos Aires nelle prossime elezioni argentine, nella lista LLC di Javier Milei; Napoli è vicepresidente del Comites di Buenos Aires, eletto con la lista Usei.
Sappiamo inoltre che il MAIE di Ricardo Merlo non poche volte ha interloquito a livello locale con forze politiche argentine. Di recente, poi, il presidente Merlo ha stretto un accordo con Macri, anche se l’ex senatore – quasi 20 anni nel Parlamento italiano – non ha accettato per sè alcuna candidatura: si tratta di un accordo preso a livello locale, nella città con il maggior numero di italiani al mondo. Inoltre non dimentichiamo che Macri è figlio di uno storico militante dell’associazionismo italiano a Buenos Aires, Tonino Macri.
Qualcuno si chiede se sia opportuno questo tipo di atteggiamento. Noi crediamo di sì, perché può essere un modo per rafforzare le relazioni tra l’Italia e il resto del mondo; e poi perché possedere la “doppia cittadinanza” dà diritto a poter partecipare politicamente alla vita di entrambe le Nazioni di cui sei cittadino. In un mondo ormai piccolissimo, globalizzato, sempre più virtuale, il modo di fare attività politica sta cambiando profondamente rispetto al passato.
Certo, altra cosa è, per esempio, rappresentare a Roma gli italiani nel mondo e usare quella poltrona come trampolino all’estero, a livello locale, come ha fatto Fausto Longo, che essendo parlamentare a Montecitorio si è candidato per un posto nel Parlamento brasiliano, infischiandosene altamente di quegli italiani che con il loro voto lo avevano eletto. Questo sì riteniamo sia davvero totalmente anomalo. Longo dopo è stato trombato alle elezioni brasiliane e da quel giorno a Roma si è visto sempre meno.
Se ci chiedete un’opinione, noi vediamo favorevolmente il fatto che italiani sappiano proporsi anche a livello locale, nei loro Paesi di residenza, lì dove vivono e lavorano. A nostro modo di vedere a beneficiarne è senza dubbio la presenza italiana nel mondo.