Sul Corriere del Mezzogiorno focus sul tema dell’emigrazione pugliese a New York. “Riannodare i fili della memoria. Operazione necessaria ancor più in epoche di revisionismo storico e di perenne emergenza migratoria. Oggi l’Italia è al contempo meta d’arrivo, terra di passaggio e punto di partenza per uomini in cerca di una vita migliore. New York è, oggi come ieri, approdo di schiere di baresi e pugliesi che contano sulla propria determinazione e poco altro. A fare i conti con le storie di emigrati pugliesi nella Grande Mela e dei loro discendenti ci ha pensato il regista barese Mimmo Mongelli nel documentario “Block Notes”, intrecciando il primo flusso dell’immigrazione italiana – intorno al 1890 (John Mustaro, Nick e Mike Spano, Antonio Rutigliano) – a quello degli anni ’60 (James Mitarotonda) e a pratiche migratorie contemporanee, legate più a scelte professionali e culturali (Maria Galetta)”.
“Un’emigrazione spesso tacciata di aver esportato negli States solo dinamiche mafiose, ma che dalle testimonianze raccolte (intervallate da materiale video e fotografico relativo alla comunità pugliese nella Grande Mela) esprime tutto l’orgoglio di un’appartenenza tramandata di padre in figlio, l’etica del lavoro, la voglia di rimboccarsi le maniche e di aiutarsi l’un l’altro dei pugliesi”.
“All’epoca tutti dipendevano dal ghiaccio”, racconta Mustaro, i cui nonni arrivarono da Altamura. Così i baresi diventarono gli icemen, quelli che lo portavano sulle proprie spalle, che rifornivano le case, i ristoranti, i teatri. Emblematica la storia della famiglia Spano, il cui business del ghiaccio con gli anni si trasformerà in business del carbone, del kerosene, fino a rifornire ancora oggi di carburante gli abitanti di Yonkers con l’impresa di famiglia.
Fondarono le società di mutuo soccorso per supportare i pugliesi nel rapportarsi alla schiacciante burocrazia, o per aiutare quelli che perdevano il lavoro o morivano lasciando la famiglia senza entrate.
“Siamo orgogliosi della nostra storia – spiegano Nick, ex senatore Usa, e Mike, sindaco del comune dello Stato di New York – nonno arrivò qui senza nulla, ma con tanta voglia di lavorare, con gli altri immigrati c’era aiuto reciproco”.