Claudio Bisogniero, 57 anni, è ambasciatore d’Italia a Washington da quanto Giulio Terzi Sant’Agata è stato chiamato dal presidente del Consiglio Mario Monti a ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri italiano.
Prima di essere nominato lo scorso febbraio a capo della più importante missione diplomatica italiana nel mondo, Bisogniero aveva svolto una trentennale carriera diplomatica che lo aveva portato, nel 2007, ad essere nominato segretario generale delegato della Nato a Bruxelles, cioè il numero due dell’Alleanza Atlantica.
Intervistato da “America Oggi”, quotidiano italiano edito negli States, l’ambasciatore parla fra le altre cose dell’importanza del rapporto fra Italia e Stati Uniti, anche dal punto di vista politico.
Domani il nostro diplomatico sarà l’ospite d’onore di un ricevimento dei congressman e senatori italoamericani. In concreto, quanto può servire all’Italia coltivare un rapporto così stretto con i politici americani di origine italiana? “Questa è una dimensione molto importante del lavoro di qualsiasi ambasciatore italiano negli Stati Uniti. Quindi anche per me”, risponde Bisogniero.
“Conosco bene gli Usa, ci ho passato quasi otto anni della mia carriera sia a Washington che a New York. Conosco bene l’importanza della comunità degli americani di origine italiana, 18 milioni di cittadini americani che sui dati ufficiali del censimento hanno indicato questa origine di cui sono orgogliosi. E questo si riflette anche nel mondo politico americano, perché gli americani di origine italiana hanno acquisito delle posizioni di grande prestigio in tutti i settori, nell’economia e la finanza, la politica, la cultura, ma anche la ricerca, la moda, il cinema, la musica”.
Per l’ambasciatore italiano “i politici svolgono un ruolo fondamentale”. Nel Congresso americano sono presenti, ricorda il diplomatico, 35 fra senatori e congressmen italoamericani, "che sono tanti e quando ne parlo con i miei colleghi di altri Paesi sono impressionati e colpiti, forse anche con un po’ di invidia di questa presenza così massiccia. Ed è per noi un punto di riferimento molto importante che sappiamo di avere in Congresso attraverso questi rappresentanti, ma anche nell’amministrazione del presidente Obama, con il segretario alla Difesa Panetta e alla Home Security Napolitano, con i quali abbiamo rapporti stretti, e potrei poi citare due giudici della Corte Suprema (Scalia e Alito) e potrei continuare. Quindi una predisposizione favorevole nei confronti dell’Italia e, devo essere sincero, questa la riscontro a prescindere anche spesso da questo legame di origine italiana”.
“Trovo che l’Italia goda negli Stati Uniti, nel mondo politico ed economico e giornalistico americano, tendenzialmente di una buona immagine. La reazione nei nostri confronti – conclude – è sempre molto positiva”.
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