Claudio Colangelo è stato liberato nei giorni scorsi. Il nostro connazionale era stato rapito il 17 marzo dai ribelli maoisti dello Stato indiano dell’Orissa assieme a Paolo Bosusco (che resta tuttora nelle mani dei sequestratori). Ma all’estero sono ancora diversi gli italiani in ostaggio di bande armate: si tratta di 10 connazionali che in tutto il mondo sono ancora privati della propria libertà.
Molto conosciuto in Italia il caso della trentenne Rossella Urru, cooperante sarda rapita nel Sud dell’Algeria in ottobre e scomparsa tra le dune del Sahara: era sembrato, nelle scorse settimane, che l’incubo per lei fosse finito. Ma si era trattato soltanto di una falsa notizia: Rossella è ancora nelle mani dei suoi sequestratori.
Maria Sandra Mariani, 53 anni, fiorentina, è stata rapita nel febbraio del 2011, nella stessa zona in cui è stata sequestrata Rosella Urru. I sequestratori fanno capo probabilmente ad Al Qaida per il Maghreb islamico (Aqmi), la rete integralista che controlla l’immensa fascia desertica che va dall’Algeria alla Mauritania, dal Mali al Niger, al Ciad fino al Sudan.
Fra i dieci italiani nel mondo ancora in ostaggio di bande armate c’è anche il cooperante siciliano Giovanni Lo Porto, catturato lo scorso gennaio con un collega tedesco in Pakistan nella località di Multan (Punjab). Sarebbe nelle mani del gruppo talebano Tehrik-e-Taliban Pakistan, capeggiato da Hakimullah Mehsud.
Ci sono poi i sei italiani della nave ‘Enrico Ievoli’ sequestrata dai pirati il 27 dicembre scorso al largo delle coste dell’Oman e che sarebbe alla fonda al largo delle coste somale.
I connazionali in mano a bande di sequestratori sono dieci, un numero forse non così alto: ma chissà perchè, a noi sembrano moltissimi. La politica, le istituzioni italiane, il governo del nostro Paese, tutti insieme, devono darsi una mossa in fretta e riportare a casa i nostri fratelli.
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