“Siamo capitati in una legislatura che certamente non è la più facile. Condivido la linea del mio partito. Valuteremo di volta in volta se i provvedimenti del governo saranno utili al bene del Paese”. Francesca Alderisi, senatrice di Forza Italia eletta nel Nord e Centro America, è tornata in Italia dopo avere partecipato alla Festa della Repubblica Italiana di Montreal, Canada.
Martedì l’eletta all’estero sarà in Senato per il voto di fiducia al governo Conte. Forza Italia, come ribadito dal presidente Silvio Berlusconi, sarà all’opposizione dell’esecutivo M5S-Lega.
Qual è l’opinione di Francesca sulla nascita del governo gialloverde? “Credo che fare sia sempre meglio che non fare, è un modo anche per noi eletti all’estero in questo caso di essere presenti in questa legislatura, sarebbe stato un peccato ricominciare tutto quanto”.
Quindi “è logico che sono contenta”, come Forza Italia “valuteremo di volta in volta – ribadisce la senatrice azzurra – se sostenere le proposte del governo o meno”.
Certo, ammette l’ex conduttrice di Rai Italia, il governo Jamaica “non è quello che pensavo…”. E sul contratto di governo, che per la prima volta parla anche di temi vicini agli italiani nel mondo, commenta: “In realtà non mi sembra ci sia stata tutta questa grande attenzione nei confronti degli italiani all’estero, appena dieci righe nel contratto, non mi sembra una gran cosa”.
PESSINA (FI): “ITALIANI NEL MONDO NEL CONTRATTO DI GOVERNO? SOLO UN CONTENTINO
Francesca durante queste settimane di stallo politico e istituzionale ha comunque mantenuto il contatto con gli italiani all’estero, “secondo me è molto importante restare in contatto con le collettività, anche perché la percezione che i nostri connazionali hanno dall’estero è molto diversa da quella degli italiani residenti in Italia, oltre confine spesso il messaggio arriva confuso, ecco perché il rapporto diretto diventa ancor più necessario”.
La senatrice Alderisi sta studiando diverse proposte di legge. Il suo pallino è quello della cittadinanza italiana, questione a cui tengono moltissimi connazionali nel mondo. E sul tema che riguarda l’Imu per gli italiani all’estero, argomento di cui non si parla nel famoso contratto gialloverde, commenta: “La casa è un enorme legame affettivo, lega all’Italia tanti emigrati, favorisce il turismo di ritorno e l’economia sul territorio”. Vero.
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Ma se devono pagarci l’Imu, per giunta come se fosse la loro seconda abitazione, allora i nostri connazionali preferiscono disfarsene e una volta venduta i loro soldi andranno a spenderli da un’altra parte, non più nel Bel Paese, non più in un’Italia che continua a trattarli come cittadini di seconda categoria. Un vero peccato.
L’Imu per gli italiani nel mondo va abolita.