“’Siamo tornati il popolo di emigranti’. ‘La meglio gioventù saluta e se ne va’. Sono solo alcuni dei tanti titoli dei giornali che accompagnano i dati diffusi dalla Fondazione Migrantes. Un dato su tutti: 124.214 lucani sono iscritti all’Aire e in percentuale rappresentano il 21,7% della popolazione residente in regione. Ma, come avvertono gli esperti, è una stima parziale, nel senso che non tutti i lucani che vivono all’estero sono già iscritti all’Aire”. E’ quanto afferma Giovanni Baldantoni, presidente Movimento Lucani nel Mondo e Associazione Lucani nei Balcani.
“Come Movimento Lucani nel Mondo, nato per rafforzare il network dei Lucani e degli Italiani nel Mondo, guadagnando rispetto e dignità dell‘emigrato, valorizzando la propria terra all’estero, sostenendo cultura, storia, turismo e risorse della Lucania, ci aspettiamo che il Rapporto apra gli occhi a quanti hanno responsabilità istituzionali in Basilicata e nel Governo del Paese”.
“Ci si renda conto – prosegue Baldantoni – che abbiamo fuori dai confini regionali un potenziale di risorse che attende solo di essere messo al servizio dello sviluppo, della crescita della terra d’origine, diventando collegamento produttivo per quanti in Basilicata sono rimasti, vogliono rimanerci ancora ed hanno bisogno di misurarsi con i mercati e la competizione internazionale”.
“Si tenga conto che i lucani all’estero di fascia d’età 18-49 anni costituiscono il 44,6% del totale e quindi sono energie fresche che hanno voglia di impegnarsi su progetti e programmi di import-export, di promozione turistica, di valorizzazione delle risorse della nostra regione. Un altro dato deve far riflettere: tra i continenti scelti dai lucani per fare fortuna e trovare quel benessere negato a casa, l’Europa registra quasi il 60% del totale.
Ed è in questa parte del Continente che vanno accresciuti gli sforzi, le azioni di promozione e i programmi di spesa soprattutto della Regione e dell’Apt. Quando raccontiamo che a Palazzo Italia Bucarest siamo costretti a distribuire fotocopie di opuscoli di promozione turistica (compresa quella per Matera città della cultura europea 2019) le altre comunità di italiani che vivono a Bucarest non ci credono, ma purtroppo è questo l’esempio più forte della situazione che viviamo e che comunque non intacca la nostra passione per la Basilicata.
E proprio per non fare più ‘lamentazione’ abbiamo realizzato con le nostre forze il ‘network Balcani’ con presenze in Ungheria, Serbia, Bulgaria, Moldavia, oltre Romania e di recente ad Amburgo (Germania) in collaborazione con la Missione Cattolica Italiana, allo scopo di fare protocolli di collaborazione con operatori economici lucani e non solo, in particolare nel settore turismo, mobilità, ristorazione ed hotel per attrarre visitatori dall’area dei Balcani, ma anche per operare in Germania, Ungheria, Serbia. Palazzo Italia è a loro completa disposizione con strutture in quelle realtà. Intendiamo, pertanto, utilizzare al massimo le potenzialità ed i consensi di oggi per la Basilicata, ‘la regione più gradita degli ultimi anni’ secondo quanto apparso sui social negli ultimi tempi”.
“I flussi turistici verso l’Italia, la Basilicata e Matera – sostiene Baldantoni – hanno momenti alternati, dunque è necessario ancora uno sforzo e soprattutto una presenza costante degli sportelli turistici Italiani e regionali, presso Palazzo Italia nella capitale rumena, già incubatore di imprese e sede di convegni, work shop, incontri specializzati, quale strumento di permanente assistenza necessaria ai Tour operator. Palazzo Italia Bucarest, nato per sostenere le aziende Italiane di nuova costituzione che si affacciano al mercato dei Balcani e non solo, è a piena disposizione di ogni iniziativa mettendo a disposizione i servizi di logistica, quali ad esempio la costituzione dell’azienda, la sua domiciliazione, la promozione commerciale, la disponibilità di spazi adeguati ed altro ancora, rafforzando l’idea di poter essere tutti sotto lo stesso ombrello in un gruppo che offre il Made in Italy autentico”.
“Il vantaggio e i benefici – conclude il presidente Movimento Lucani nel Mondo e Associazione Lucani nei Balcani – sono reciproci: con il turismo e la promozione dello stesso, si genera un flusso di reciproco interesse tra i Paesi ove è posizionato Palazzo Italia e l’Italia stessa. Insieme al Turismo si sviluppa il commercio, la conoscenza della storia, arte e cultura che sono patrimoni unici di ogni Paese. Insomma, noi stiamo facendo e vogliamo continuare a fare la nostra parte perché la foto dell’emigrante lucano con la valigia di cartone appartiene ormai alla storia”.
Discussione su questo articolo