In questi giorni le proposte per modificare la maxi manovra economica del governo si sprecano. Le forze politiche fanno a gara per trovare nuove soluzioni da inserire nel provvedimento varato dall’esecutivo. Proposte che non poche volte sono soltanto demagogia pura. E’ il caso, per esempio, secondo noi, della senatrice Adriana Poli Bortone, leader di Io Sud, che fra le misure da mettere sul tavolo propone anche una specie di "tassa di soggiorno" per quegli italiani residenti all’estero che però vivono in Italia.
“Il fisco deve monitorare tutti questi soggetti", spiega Poli Bortone. "Parliamo di persone che rivestono posizioni economiche di rilievo, non certo del ceto medio o del pensionato sociale, che dispongono di grandi capitali. La loro scelta di spostare all’estero la residenza non deve però rappresentare un danno per tutti gli altri. Quindi è giusto che paghino".
Si tratterebbe così di un "prelievo fiscale per gli italiani residenti all’estero ma che vivono in Italia, usufruendone dei servizi". Come se gli italiani all’estero fossero tutti miliardari; come se i connazionali iscritti all’Aire che vivono in Italia fossero tutti dei furbacchioni. Certo, ce ne sono: ma chi dovrebbe controllare? Come stanarli? Quale sarebbe il mondo con cui farlo? Speriamo che la senatrice di Io Sud ce lo spieghi presto, siamo molto curiosi.
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