Si è conclusa solo qualche giorno fa la settima edizione del simposio internazionale di scultura nella Vognhalle di Oslo. All’evento in Norvegia hanno partecipato anche giovani scultori italiani:
Simona Bocchi, Fabio Rebora, Simonetta Baldini, Tony Casanelli e il siro-italiano Boutros Romhein. Cinque giovani che hanno attirato l’attenzione, grazie alla loro arte, di molti dei presenti alla manifestazione.
L’iniziativa è nata nel 1999, e si tiene in estate ogni due anni. Fondatore è lo scultore locale Arne Maeland, un’autorità in Norvegia nell’ambito della lavorazione del bronzo. Il simposio ha una vocazione popolare: il pubblico, infatti, può osservare gli scultori all’opera sotto la tettoia della Vognhalle, collocata al centro della cittadina norvegese, e seguire direttamente in tutte le sue fasi la trasformazione dei blocchi di marmo in sculture. Gli artisti, inoltre, durante la settimana della kermesse, alloggiano presso famiglie locali.
Hanno sostenuto l’evento anche l’istituto italiano di cultura (Iic) e l’ambasciata italiana a Oslo, organizzando la presenza dei cinque artisti italiani. E in particolare di Simona Bocchi, testimonial dell’iniziativa, che ha prestato il volto per la copertina delle brochures. Simona ha partecipato al simposio per la terza volta e la sua scultura “We are one” (realizzata per la scorsa edizione) è stata collocata permanentemente sul promontorio norvegese di Skjerjehamn (30 chilometri a nord di Bergen), accanto alla monumentale statua del monarca Olav V.
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