“Sono stato a Roma due settimane fa, dove ho incontrato moltissimi rappresentanti degli italiani all’estero, di varie circoscrizioni elettorali e di mezz’Europa, potendo trattare tutti i temi cruciali del Vecchio continente, che per certi versi si trova in una situazione simile a quella da noi vissuta durante la crisi. Noi italiani all’estero possiamo contribuire, con progetti a beneficio tanto nostro, che degli italiani che in Italia ci vivono. Ci sono idee in comune ed un cammino da condividere. Nell’incontro a Roma abbiamo potuto constatare una coincidenza di intenti con gli altri Paesi sudamericani, tanto con il Brasile, come con l’Argentina e il Venezuela. El voto es un derecho y una responsabilidad”. Parla così Aldo Lamorte, alla vigilia di una campagna elettorale che si preannuncia brevissima ed intensa. Deciso a far valere i diritti degli italo – uruguayani, con una chiara intenzione di lavorare in maniera concreta e costruttiva e chiedendoci di tradurre in spagnolo alcune frasi di questa intervista, affinché le sue parole possano giungere a tutti i lettori, anche a coloro che non conoscono bene la nostra lingua. “Hay una necesidad de hacer valer esta colectividad italo – uruguaya que es muy importante en América del Sur. Tanto por su historia, cuanto por la cantidad de italo – uruguayos que hay acá y sobre todo por la cantidad que podrÍamos ser porque, hay mucha gente que no participa con su doble ciudadanÍa, pero podrÍa tenerla. Además, la colectividad italiana en el Uruguay tiene unas raices muy profundas y es muy madura por lo que es la inserción en la polÍtica, como en la participación de la colectividad en la polÍtica”. In che modo si è giunti a designare l’Uruguay come coordinatore regionale? “Tuvimos el honor de que se nos nombrara como coordinador general para América del Sur, Uruguay va a tener un rol protagónico desde el punto de vista de esta lista, que es la representación de la UDC (Unione di Centro) con posibilidades de acuerdos de entendimiento con Brasil entre otros“.
L’Uruguay coordina l’attività dell’UDC per l’America Latina, ottenendo finalmente un ruolo da protagonista, “porque no solo acompañe los candidatos y brinde votos”. Finalmente dunque, il Paisito potrà essere attivo e partecipe nelle decisioni prese. “Por fin participaremos al desafio de esta responsabilidad que es elegir el destino futuro de todos nosotros”. Ci stiamo giocando il futuro secondo Lamorte, non si tratta di decisioni puntuali. Per questo “es importante llamar a la participacióm: que el italo – uruguyo participe y haga valer esta oportunidad!”. La decisione “è stata una decisione di partito, presa con il consenso dei rappresentanti delle nostre collettività e c’è anche un accordo dell’UDC con il MAIE (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) che conta con il Deputato Riccardo Merlo e la Senatrice Mirella Giai. Un accordo che ci da forza. La responsabilità ora è nostra, abbiamo poco tempo, speriamo di poter contare con la dovuta saggezza e la migliore decisione e che si stabiliscano tempi adeguati per il voto. Siamo già in contatto con i rappresentanti del Brasile, del Venezuela, dell’Argentina, del Cile e del Perù. Possiamo finalmente dare alla comunità italo – uruguaya un peso sufficiente per far arrivare le nostre idee di crescita e offrire concrete partnership finalizzate a ciò”.
Come intendete lavorare per coinvolgere di più i giovani? “E’ una nostra grande responsabilità dare loro opportunità, determinate dalla doppia condizione di essere sia italiani che uruguayani. Ci sono molte opzioni interessanti – posibilidades de estudio, becas y trabajos a los cuales nosotros no podÍamos acceder cuando eramo jóvenes, pero hoy en dÍa lo que está faltando es la información. Infatti, ci sono associazioni che si sforzano, Regioni che investono, ma chi potrebbe partecipare ad importanti progetti molte volte non lo fa, perché mancano canali adeguati di diffusione delle opportunità”. Dunque, la sua idea è quella di ridisegnare la maniera di fare politica per e con gli italo – uruguayani? “Dall’Uruguay abbiamo potuto partecipare a tutto il processo elettorale, fin dall’inizio, quando avevamo lavorato per ottenere il diritto, che è anche una responsabilità, di voto all’estero. Una responsabilità di noi italiani. Qui in Uruguay abbiamo partecipato per la prima volta nel 2006, accompagnando la democrazia cristiana, successivamente anche nel 2008. Oggi ci sono dei desafÍos importanti: l’emigrazione è diversa, sono le imprese a spostarsi, non più solo le persone. Le imprese italiane hanno capacità, hanno il loro marchio e la qualità di essere italiane. In Uruguay contiamo con un mercato interessante e una posizione distesa rispetto all’America Latina. Possiamo offrire opportunità e interscambi imprenditoriali, con dinamismo e possibilità concrete. Iniziammo un cammino difficile anni fa, con queste elezioni speriamo di arrivare a lavorare ancora più intensamente dopo il voto”.
Come vi impegnerete per raggiungere quest’obiettivo? “Trabajando mucho y escuchando mucho. L’abbiamo sempre fatto, ma vogliamo farlo ancora di più, fomentando la partecipazione che purtroppo è scarsa, anche nelle associazioni. Il voto è un diritto e una responsabilità. Vogliamo responsabilizzare i politici, ma anche i cittadini che devono ricevere risposte concrete dai primi”.
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