Il Comitato per i servizi consolari nell’ex circoscrizione consolare di Bedford rassicura la Comunità italiana dell’Est Anglia che l’attuale ufficio, adibito anche alla raccolta delle impronte digitali per i passaporti, non sarà chiuso, come paventato in un primo momento. Ci preme a tal fine ringraziare, in questo frangente, l’effettivo intervento dell’On. Laura Garavini che si è prontamente impegnata a difesa delle reali esigenze di un’intera Comunità.
Vengono così confermati ed onorati gli accordi presi il 20 settembre 2012 all’Ambasciata italiana di Londra tra le autorità dipolmatiche-consolari, le autorità locali inglesi e la Comunità italiana su di un servizio sostitutivo al vecchio sportello consolare. Servizio indispensabile per 16mila italiani iscritti all’AIRE, 50mila oriundi e molti nuovi arrivati dall’Italia, negli ultimi mesi, in gran parte ancora non registrati all’AIRE.
Anche se, con grande rammarico, molti cittadini italiani nati in GB, con doppia nazionalità (giovani di seconda e terza generazione) hanno iniziato, in numero sempre maggiore, ad optare per il passaporto inglese e carta d’identità (fatta quando tornano in Italia), unicamente per problemi burocratici – a parte le distanze e gli elevati costi dei trasporti per raggiungere la sede Consolare di Londra, bisogna aspettare tre mesi solo per avere un appuntamento per un passaporto. L’attuale servizio a Bedford ha in parte frenato questo processo, che sarebbe potuto essere numericamente molto più marcato. (…)
L’attuale servizio consolare di Bedford ha superato punte di oltre 200 persone ogni venerdì, prevalentemente anziani (al Consolato Generale di Londra l’utenza è di 300 persone al giorno). Numeri che dimostrano la reale necessità di quest’ufficio. Tra l’altro a Bedford si rinnovano tra 15/18 passaporti sempre ogni venerdì – così come dichiarato dallo stesso D’Archirafi, il 15 maggio 2013 in una riunione a Bedford. Quindi oltre 850 rinnovi annuali in media; se si considera soltanto il ricavo sulle tasse dei passaporti vi è un introito di oltre 70 mila euro (annuali), a fronte di spese nulle, realmente nulle – solo la paga di un impiegato, per un solo giorno alla settimana, prestato dalle 47 persone che lavorano nel Consolato di Londra. Poco a confronto dei ricavi rispetto al precedente sportello consolare, chiuso nel 2012, ma molto in termini di proporzione rispetto le spese; i locali sede dell’ufficio sono completamente gratuiti, così come tutte le utilità (elettricità, riscaldamento, acqua, pulizie ecc… il telefono non c’è), offerti dalla Chiesa Italiana di Bedford, cui come Comitato ringraziamo sinceramente per la grande generosità, siamo altresì sicuri che anche lo stesso D’Archirafi, prima della fine del suo mandato – augurandogli un pieno buon rientro – condividerà almeno questo pensiero con noi.
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