Da tempo ormai Rai Internazionale, il canale internazionale della televisione pubblica italiana, non è più quella di una volta. Di italiani all’estero, su quella che fu Rai International e poi Rai Italia, non se ne parla più. Cancellati i programmi a loro dedicati, come lo erano Sportello Italia o Italia chiama Italia. E’ stata tolta una voce ai connazionali residenti oltre confine: un errore imperdonabile. Gli italiani nel mondo infatti non lo hanno perdonato e hanno restituito pan per focaccia al Popolo della Libertà, azionista di maggioranza di quel governo Berlusconi che ha deciso di togliere fondi a RI, costringendola a eliminare dal proprio palinsesto tutti quei programmi auto-prodotti. Oggi di Rai Internazionale rimane solo un “pastone” fatto con i programmi Rai visibili nello Stivale.
L’attuale governo, tuttavia, sembra intenzionato a cambiare le cose, e proprio in questi giorni sta negoziando il nuovo contratto di servizio con la RAI, riuscendo ad impegnare l’azienda a investire di più per gli italiani all’estero. Si parla di un incremento di risorse del 10 per cento, che potrebbe segnare quanto meno un cambiamento di rotta, la volontà di fare di più per gli italiani nel mondo e più in generale per il Sistema Italia all’estero.
I parlamentari eletti all’estero in passato si sono fatti sentire (anche se non tutti, a dire la verità) e ci hanno provato a salvare RI. Come spesso succede, però, i 18 “italo-stranieri” non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo. Da allora, ogni tanto qualcuno di loro si sveglia e torna sull’argomento. Oggi tocca all’On. Laura Garavini, Pd, farsi sentire: “Per gli italiani all’estero, l’impossibilità di fruire di molti servizi RAI è un ostacolo al loro diritto di partecipare al dibattito culturale e politico italiano. Servono politiche di comunicazione che mantengano vivo il legame degli emigrati con il nostro Paese e che rafforzino la promozione dei prodotti italiani e del turismo”, dichiara l’onorevole residente in Germania. Benvenuta, Garavini, fra quelli che hanno lottato per una Rai Internazionale degna di tale nome fin da tempi non sospetti. Meglio tardi che mai, comunque.
Garavini ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Presidenza del Consiglio e al Ministro dello Sviluppo economico, proprio su Rai Internazionale. Interrogazione sottoscritta anche dal capogruppo PD nella Commissione Attività produttive della Camera, Gianluca Benamati, e dai colleghi del PD eletti all’estero Gianni Farina, Marco Fedi, Francesca La Marca e Fabio Porta. Garavini prova anche a suggerire un modus operandi all’azienda Rai: per la deputata è “sempre maggiore l’importanza che internet riveste come strumento d’informazione” – anche se non le è passata nemmeno una volta per la testa l’idea di chiedere che lo Stato italiano sia più vicino agli editori che fanno informazione sul web – e dunque “si potrebbe prevedere l’apertura di un canale streaming dedicato agli italiani all’estero, che raccolga quotidianamente tutti i contenuti non coperti da vincoli di natura geografica”. L’idea non è malvagia. Ma ciò di cui hanno davvero bisogno gli italiani nel mondo, è una Rai Internazionale che parli di loro, che li racconti, che li renda appunto attori principali della notizia. Non solo semplici fruitori di un servizio, ma soprattutto protagonisti. Protagonisti delle realtà in cui vivono. E’ questa la vera sfida da vincere.
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