Benissimo hanno fatto i parlamentari del Movimento Associativo Italiani all’estero a denunciare, in una lettera inviata al presidente del Consiglio Enrico Letta, ma anche al vicepremier Angelino Alfano e al ministro degli Esteri Emma Bonino, la mancanza di un interlocutore per gli italiani nel mondo all’interno dell’attuale esecutivo. Ormai il governo è stato formato, non senza difficoltà: sono stati scelti ministri, viceministri e sottosegretari, ma fra tutti loro non c’è nessuno che abbia ricevuto dal governo le deleghe per gli italiani all’estero. Ci si aspettava che il governo avrebbe posto presto rimedio a questa mancanza, eppure nulla si è mosso. A questo punto, la denuncia del MAIE era improcrastinabile.
Non avere un interlocutore nel governo per il mondo dell’emigrazione è molto grave e questa situazione causa non poche difficoltà a chi a Roma e nel mondo si occupa di italiani all’estero e Sistema Italia oltre confine. Non avere pensato a un membro del governo incaricato ufficialmente di tenere i rapporti con i connazionali lontani dalla Penisola e con i loro rappresentanti istituzionali, è una grave mancanza da parte di questo governo che sinceramente non ci saremmo aspettati, visto che Letta fino all’altro giorno era vicesegretario di un partito – il Pd – che con il suo responsabile Italiani nel mondo, Eugenio Marino, ha sempre dimostrato grande attenzione verso il settore. Ma forse Marino è tanto bravo quanto solo in questa sua battaglia, e quello di via del Nazareno in realtà è per gli italiani all’estero solo un amore di facciata. Ci auguriamo su questo di essere smentiti presto.
La delega agli italiani nel mondo venga data a una persona preparata, che conosce da vicino i temi inerenti all’emigrazione, che sappia di cosa si sta parlando quando si menzionano parole come Comites o Cgie, che conosca quali sono i problemi legati alla nostra rete consolare, alla promozione e alla diffusione del made in Italy, all’importanza di valorizzare nel mondo la lingua e la cultura italiana.
La mia opinione personale è che le deleghe per gli italiani nel mondo debbano essere date a uno dei 18 parlamentari eletti all’estero. Ovviamente, io vedo nell’On. Ricardo Merlo la persona adatta a ricoprire questo incarico: è stato in assoluto il parlamentare più votato nel mondo, è presidente di un movimento che è presente a livello mondiale, il MAIE è la seconda forza politica all’estero. Inoltre Merlo è alla sua terza legislatura, e questo vuol dire anche esperienza politica e parlamentare a Roma. Mi sembrano argomenti validi per affermare in maniera obiettiva che Merlo possa rappresentare al meglio le comunità italiane all’estero all’interno dell’attuale governo.
Twitter @rickyfilosa
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