Da preda a conquistatore. Per Parmalat questo e’ possibile, con un grande gruppo come Lactalis alle spalle e con disponibilita’ finanziarie nette per 877,3 milioni di euro allo scorso 30 giugno. Cosi’ non sorprende che Collecchio abbia in corso trattative riservate per l’acquisto di Lacteos Brasil se non per un particolare. Il gruppo Carioca, che oggi si trova in difficolta’ ed e’ in procedura concorsuale (recuperacao judicial), due anni fa si voleva comprare Parmalat per soffiarla ai francesi. Oggi invece, come informa in una nota Monticiano Participacoes, tra i principali azionisti di Lbr, l’azienda brasiliana ”sta analizzando diverse opzioni, che includono l’eventuale ingresso di nuovi investitori nella compagnia stessa”. ”Su questa linea – proseguono i brasiliani – la Lbr ha concesso, per un periodo di tempo limitato, l’esclusiva a favore della Parmalat Spa, per trattative preliminari che possono o meno evolvere in un’operazione che coinvolga Lbr, non essendoci, per il momento nessun vincolo di concludere l’operazione”.
Il Brasile non e’ un mercato sconosciuto per Parmalat e per la casa madre Lactalis, che nell’estate del 2012 con una discussa operazione infragruppo su cui sta ancora indagando la Procura di Parma, conferi’ le proprie controllate americane a Collecchio. Soprattutto il Paese Sudamericano rientra nelle aree strategiche su cui il colosso lattiero-caseario italo-francese ha messo gli occhi. A fine luglio, attraverso la controllata Lactalis do Brasil, Collecchio aveva acquistato la brasiliana Balkis per circa 24 milioni di euro. Ma non e’ tutto, commentando l’operazione l’Ad di Parmalat Yvon Guerin sottolineava come il Brasile ”e’ un Paese emergente e in America Latina abbiamo priorita’ di crescita, abbiamo gia’ una controllata e probabilmente le due societa’ lavoreranno insieme e ci saranno sinergie”. I fatti sembrano dargli ragione.
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