Il Movimento Associativo Italiani all’Estero è il vero vincitore delle elezioni Comites di aprile. Su questo non c’è dubbio, i numeri parlano chiaro e i fatti sono incontrovertibili. Lo abbiamo già sottolineato su ItaliaChiamaItalia: dopo il risultato del voto, il MAIE di Ricardo Merlo assume maggior peso politico, nel mondo ma anche a Roma. Bravi tutti, ogni vittoria è stata più che meritata. E sentire qualche esponente del Pd legato al mondo dell’emigrazione che giudica come troppo “trionfalistici” i toni di qualcuno – non è difficile capire a chi si riferissero i dem… – fa in realtà un po’ sorridere. Avremmo voluto vedere loro, di fronte a numeri che parlano di un totale trionfo. Ci avrebbero ricamato sopra milioni di parole e avrebbero inviato miliardi di comunicati stampa, intasando le redazioni di tutti i media, dedicati e non, per urlare ai quattro venti il loro “urrà”. Del resto, non hanno fatto così quando si è trattato della vicenda Imu che riguarda gli italiani nel mondo, una questione che in realtà è ancora assai confusa e che comunque resta irrisolta? Non hanno gridato al mondo la loro soddisfazione quando il governo ha deciso di indire le elezioni Comites nel 2014, salvo poi volerle rimandare alla primavera del 2015? Persino alcuni degli eletti all’estero del Partito Democratico – che per fortuna non sono tutti uguali – hanno sollevato dubbi sull’organizzazione delle elezioni Comites da parte della Farnesina…
Vi immaginate Laura Garavini, se il Pd avesse vinto le elezioni dei Comites con lo stesso risultato con cui l’ha fatto il MAIE? Anzi, sarebbe bastato molto meno, perché Garavini si sentisse in diritto di parlare di vittoria schiacciante. Invece no, la vittoria schiacciante è stata del movimento guidato dall’On. Merlo, un italiano nel mondo, figlio di emigranti italiani, capace di mettere in piedi e rafforzare negli anni una squadra di uomini e donne convinti e impegnati che, per la loro storia e per la loro esperienza, sono certamente, storicamente, tra i principali esponenti delle comunità italiane a cui appartengono.
E’ stata un po’ questa la carta vincente del MAIE. Candidare alle elezioni dei Comites persone da sempre attive all’interno delle proprie realtà, protagoniste nell’associazionismo a livello locale, informate sui temi che riguardano più da vicino la politica che ruota intorno all’universo degli italiani nel mondo, conoscitrici dei meccanismi che muovono e regolano gli organismi di rappresentanza dei connazionali residenti oltre confine. Per molti di loro, la candidatura e poi l’elezione all’interno del Comites è stata uno sbocco naturale, dopo il percorso fatto negli anni.
All’ interno del MAIE si respira un’aria di ottimismo, un sentimento, oltre che di grande soddisfazione per il risultato raggiunto, di rivalsa. Rivalsa nei confronti di una partitocrazia romana che non ha ancora imparato ad ascoltare gli italiani all’estero e che, nonostante le tante batoste prese, non pensa a modificare di una virgola il proprio progetto, il proprio approccio al mondo dell’emigrazione. Rivalsa nei confronti di un’Italia che continua a non volere prendere coscienza del fatto che gli italiani all’estero ci sono, vogliono partecipare, votano.
Alle prossime Politiche ci sarà da divertirsi. Il Movimento di Merlo ha oggi più carte da giocare rispetto a ieri. L’impressione è che ci sia già la fila per candidarsi con il MAIE, in certe zone del mondo. Una cosa è certa fin d’ora: il network del MAIE dopo il voto Comites si rafforza, acquista più spessore e importanza a livello internazionale, pronto a mostrare i muscoli anche all’interno delle stanze dei palazzi che più contano a Roma. L’obiettivo è sempre lo stesso: avere il consenso degli italiani del mondo per rafforzare la propria presenza nel Parlamento italiano e giungere finalmente, a testa alta, consapevoli dell’importanza di rappresentare milioni di italiani all’estero, nella stanza dei bottoni. In quella stanza dove le decisioni finali vengono prese. A qualcuno può sembrare un sogno. Ma i sogni non sempre muoiono all’alba. Chi crede fermamente in quello che vuole costruire, prima o poi arriva alla meta. E la meta per il MAIE non è lontana.
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