C’era una volta la NBA, un mondo che per noi italiani era solo da guardare, senza toccare, dal 1946 a oggi, anzi ieri. Ma da domani, giovedì, ci saremo anche noi, per la prima volta dopo 68 anni in una finale per il titolo scenderà in campo un giocatore italiano, Marco Belinelli, un fatto storico, mai successo prima negli Stati Uniti in nessuna delle quattro grandi leghe pro, dal baseball al football americano, dall’hockey al basket. Ma l’attesa, finalmente è finita.
"Io da San Giovanni in Persiceto sono qua, in una finale della NBA. Mi sono tolto un altro sassolino, ma c’è rimasto il più grande”: l’ha detto tutto d’un fiato Marco Belinelli e lo si può anche capire: chissà se saranno fischiate le orecchie a Don Nelson che nelle due stagioni con i Golden States non lo faceva giocare mai? Oppure la dedica sarà stata per l’anno di Toronto, dove quasi mai si è visto? Oppure ancora per tutti quelli che dicevano che in America, lui, era solo un bluff? Questo non lo dice Marco, anche perchè poi dopo lo sfogo, legittimo, ma durato appena un attimo, la concentrazione era, ed è tutta per la finale. «Siamo carichissimi». Ecco allora San Antonio ancora all’ultimo atto della NBA, per il secondo anno di fila e sempre contro Miami, ma, rispetto all’anno scorso con una novità: Marco Belinelli.
"La prima cosa che ho pensato dopo la vittoria contro Oklahoma? Caz… sono in finale". Un altro pezzo di storia del basket italiano scritto dal ragazzo di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna: un anno speciale, una conquista dietro l’altra, da specialista nel tiro da tre a vincitore della gara di New Orleans, all’All-Star game e adesso…
"Non riesco a spiegare quello che mi passa per la testa – ha detto dopo la grande conquista – non so, mi sembra ancora un sogno, e non mi voglio svegliare. Non mi sembra vero di essere qua. In finale, una finale della NBA e contro una grande squadra come Miami. Cosa c’è di più? Soltanto la vittoria, per questo motivo sono venuto a San Antonio per vincere l’anello e adesso manca davvero poco, anche se sarà dura, dall’altra parte ci sono LeBron, Wade, sarà una battaglia, ma noi siamo pronti. C’è una carica indescrivibile, c’è una determinazione assoluta nel cancellare quello che è successo l’anno scorso, quella sconfitta con Miami…”.
È la finale delle rivincite, quella degli Spurs, beffati dodici mesi fa quando il successo sembrava ormai sicuro e anche quella di Marco Belinelli: chi davvero credeva in lui quando è arrivato in America? E poi anche il bolognese ha un conto da regolare con LeBron e soci, l’anno scorso, quando è diventato il primo giocatore italiano a superare un turno dei playoff, giocava con i Chicago Bulls, furono gli Heat poi a fermarlo. "Sono orgoglioso di essere in una squadra così – spiega – grandi compagni e un allenatore che crede in me. E quello che posso promettere per queste finali è il mio impegno, la mia aggressività, in attacco come in difesa. Non importa quanto tempo il coach ti lascia in campo, è fondamentale farsi trovare sempre pronti e dare il proprio contributo".
Non ci sono state feste particolari dopo la conquista del titolo della Western Conference: "Qui sono abituati a vincere – ricorda Marco – no, nemmeno io ho celebrato questo successo, aspettiamo la fine della serie con Miami". Se Belinelli vuole attendere il grande traguardo, non si contano invece i messaggi di congratulazioni ricevuti: "Voglio dire grazie – aggiunge – anche se non riesco, materialmente, a rispondere a tutti".
Ma una dedica particolare questo grande traguardo chi la merita? "La mia famiglia innanzitutto – conclude la guardia degli Spurs – mi è stata sempre vicina, in tutti questi anni. Io le finali le ho sempre guardate da piccolo, la notte, incollato alla tivù, adesso le giocherò, primo italiano, e sì, questo traguardo è anche per l’Italia".
Con il countdown che si sta avvicinando allo zero, come l’anno scorso la NBA finisce ancora con Miami contro San Antonio, ma questa volta il vantaggio del campo, a differenza di dodici mesi fa, è per i texani, sarà il fattore che farà pendere la bilancia dalla parte degli Spurs?
Ecco il programma delle partite. Gara 1: domani 5 giugno a San Antonio. Gara 2: domenica 8 a San Antonio. Gara 3: martedì 10 a Miami. Gara 4: giovedì 12 a Miami. Poi le eventuali gara 5, domenica 15 a San Antonio, gara 6, martedì 17 a Miami e gara 7 venerdì 20 a San Antonio.
E così sono finiti i due incontri disputati durante la regular season: 26 gennaio, Miami-San Antonio 113-101 (Bosh 24, Duncan 23, Belinelli 12). 6 marzo, San Antonio- Miami 111-87 (Duncan 23, Belinelli 8, Bosh 24).
Discussione su questo articolo