Massimo Romagnoli è stato estradato negli Stati Uniti. L’ex deputato di Forza Italia, arrestato in Montenegro lo scorso dicembre con l’accusa di traffico d’armi, dietro mandato di cattura spiccato dalle autorità Usa, ha quindi lasciato il carcere di Podgorica per salire su un aereo diretto a New York. Secondo l’avvocato che in Italia si occupa del caso, il professor Nicola Pisani, “probabilmente proprio in questo momento è in volo” verso il Nord America.
PISANI, "IL DIRITTO E’ DALLA SUA PARTE"
Una estradizione avvenuta quasi di sorpresa, “senza nemmeno avvisare gli avvocati”, spiega Pisani a ItaliaChiamaItalia. “Adesso – aggiunge il legale di Romagnoli – tutto passa alla giurisdizione americana”. Di questa situazione l’avvocato pensa “tutto il male possibile”, perché di fatto è stata una mossa inaspettata, almeno nei tempi, ma anche nei modi con cui è stata messa in atto.
La situazione che riguarda Massimo Romagnoli a questo punto “è più complicata, si sposta su un piano diverso”. Comunque, ricorda Pisani, “è stato fatto un ricorso a Strasburgo”, dunque staremo a vedere. Certo è che il caso Romagnoli ora prende davvero una brutta piega. Per reati come quello di cui è accusato, negli Usa si rischia il carcere a vita.
Proprio Romagnoli la scorsa settimana, in una lunga lettera indirizzata al direttore del nostro quotidiano online, Ricky Filosa, spiegava che i propri legali stavano lavorando per evitare che si arrivasse all’estradizione negli Usa. Nel suo messaggio a Filosa l’ex parlamentare chiedeva anche di contattare il ministero dell’Interno italiano e la Farnesina, affinchè le istituzioni italiane si potessero attivare, cercando soluzioni tese a farlo rientrare in Italia. “Starò pur sempre in galera, ma in un carcere italiano e avrò la certezza di essere giudicato nel mio Paese”, sottolineava Romagnoli. Non è andata così: gli americani si sono mossi in fretta e hanno ancora una volta spiazzato tutti.
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