I due maro’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone potrebbero rientrare molto presto in Italia, anche per esercitare il diritto di voto nelle elezioni di domenica. Il presidente della Corte Suprema indiana Altamas Kabir esaminera’ domani una richiesta dei due fucilieri di poter usufruire di un permesso di un mese per rientrare una seconda volta in Italia, anche per avere la possibilita’ di votare alle politiche. Si tratta della stessa corte che ha sentenziato che lo Stato del Kerala non ha giurisdizione sull’incidente in mare in cui furono coinvolti un anno fa i due fucilieri. La domanda – una Special Leave Petition (SLP-C) – e’ stata preparata in tutti i suoi dettagli in un clima ‘top secret’ e messa in agenda per domani (con il codice 1-D) nel tribunale n.1 presieduto da Kabir. Sara’ discussa nella sessione pomeridiana che comincia alle 14 locali (le 9,30 italiane).
I due maro’ aspirano ad ottenere ‘l’autorizzazione a trascorre in Italia un periodo massimo di quattro settimane’, hanno riferito fonti legali che seguono la vicenda. "E’ importante che i giudici accettino questa richiesta – hanno spiegato le fonti – perchè questo permetterebbe di assorbire meglio il periodo di attesa prima della costituzione del tribunale speciale che dovrebbe esaminare la questione della giurisdizione sull’incidente in cui i due fucilieri del San Marco sono rimasti coinvolti il 15 febbraio 2012".
I maró hanno ottenuto nel dicembre scorso una licenza natalizia di due settimane e sono rientrati come previsto a Kochi, in Kerala, il 4 gennaio 2013. Ovviamente anche in caso di concessione del nuovo permesso, si è infine appreso, scatterebbero garanzie sul loro ritorno da parte dell’ambasciatore d’Italia a New Delhi, Daniele Mancini.
A quanto si e’ appreso la richiesta sara’ illustrata dall’avvocato Arish Salve, l’autorevole legale che ha sostenuto le ragioni dei maro’ lo scorso anno nella battaglia legale in Corte Suprema per ottenere il riconoscimento che sull’incidente in cui sono coinvolti la giurisdizione e’ italiana e non indiana. Ci sono voluti quasi quattro mesi e mezzo per la pubblicazione della sentenza di quel ricorso in cui si e’ salomonicamente deciso che, se da una parte effettivamente il Kerala non aveva giurisdizione sull’incidente avvenuto fuori dalle acque territoriali indiane, la stessa poteva pero’ spettare in linea di principio allo Stato indiano. Per questo il 18 gennaio scorso la Corte Suprema, rendendo noto il verdetto, ha chiesto al governo di costituire un tribunale speciale che riveda la questione della giurisdizione e, se del caso, successivamente processi Latorre e Girone. Si tratta di una iniziativa inedita in India che comporta che il ministero degli Esteri chieda a quello della Giustizia di designare i giudici per questo tribunale, e rimetta quindi il dossier al massimo tribunale indiano per una definitiva approvazione. Per il momento, ha appreso l’ANSA, questo iter non e’ ancora cominciato.
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