In questi giorni, alcune testate italiane di sinistra hanno dedicato qualche articolo al voto all’estero. In verità, più che “articoli giornalistici”, questi non sono altro che propaganda elettorale sempre con lo stesso contenuto replicato più volte. Riferendosi particolarmente al Sudamerica, nel mirino delle critiche c’è il MAIE, i cui candidati ricevono accuse generiche e vane, senza fondamento, e critiche più che opinabili al loro lavoro politico. Accuse più pesanti e forse fondate ricevono tutte le altre liste, tranne naturalmente quella del PD, creando così l’immagine che l’unica lista “senza macchia” sia proprio quella del PD. Proprio perché si tratta di propaganda elettorale e non di articoli d’informazione, mentre criticano le candidature di persone famose di altre liste, tacciono su Luis Meleni – in arte Gino Renni – candidato mediatico del Pd.
Anche di Gino Renni, candidato presentato come "portatore di italianità secondo tradizione", si potrebbe dire che sia privo di esperienza politica: è conosciuto principalmente per essere un comico di seconda linea, protagonista di film considerati non esattamente “progressisti” o portatori di un qualche messaggio sociale o culturale. L’idea che Renni trasmette è quella di essere emigrato da bambino, appellandosi così alla nostalgia ed ai sentimenti degli emigrati; ma grazie alle elezioni abbiamo scoperto che il vero Luis Meleni è nato a Buenos Aires nel 1943. L’arte dell’inganno sembra essere la chiave che gli ha aperto la porta alla politica, e nonostante ciò si permette di criticare l’inclusione di candidati mediatici in altre liste.
Ma vediamo cosa ha fatto il nostro Gino nel periodo della dittatura militare (1976-1983). Ha combattuto la dittatura? Sembrerebbe di no, é dovuto esiliare fuori dall’Argentina come tanti artisti in quel periodo? Sembrerebbe di no. Ha partecipato alle proteste, manifestazioni ecc. ecc? Sembrerebbe di no. Al sig. Renni non è mancato il lavoro in quel periodo. Sola (1976), Hay que parar la delantera (1977), Mañana puedo morir ((1979), Te rompo el rating ((1981), Esto es vida ((1982): tutti film e “novelas” con ZERO contenuto o impegno sociale. Evidentemente col governo militare, responsabile dei crimini del terrorismo di stato più violento della storia argentina (e che controllava tv, radio e cinema) il Sig. Renni si è trovato abbastanza bene.
Ricordiamo che in quel periodo, mentre 30.000 giovani, tanti italoargentini, erano ammazzati (desaparecidos), tanti artisti erano esiliati e tanti altri censurati, questo candidato dei grandi protettori della morale politica (leggi PD) non aveva problemi con i suoi datori di lavoro. Tutto questo mentre l’on. Porta si fa belle fotografie per la sua campagna elettorale con Stella Carlotto, una donna eccezionale, Presidente di “Abuelas de Plaza de Mayo”, madre di una giovane “desaparecida” sotto il governo militare, e lottatrice instancabile per i diritti umani. Questa è la coerenza e la morale del PD!
Ma veniamo proprio all’on. Porta. Il moralmente inattaccabile “lavoratore” di Montecitorio: alcuni sostengono addirittura che non risieda più in Brasile, al punto che quando torna a San Paolo (dove sarebbe iscritto all’AIRE) alloggerebbe in hotel! Si potrebbe addirittura capire che un “romano” abbia la aspirazione di rappresentare gli italiani in Europa. Ma come può un legislatore che risiede in Italia voler “rappresentare” le realtá di oltreocenano? Ma è questo quello che vogliamo veramente da un deputato eletto all’estero, forse? Che diventi veramente “romano” e dimentichi la sua gente?
E per finire la vera notizia, quella trascurata dai giornali di sinistra è la curiosa “alleanza” PD-PALLARO. Nessuno fa riferimento al fatto che la pubblicità nella via pubblica per le strade è quasi tutta di Pallaro, con la sua fotografia tra i due candidati e il logo del PD. Silenzio su questa stampa di sinistra anche sullo slogan “Con Pallaro, Bersani al gobierno”. Sì, proprio quel Pallaro che nel 2008 è stato assente al voto di fiducia al governo Prodi quando ne aveva più bisogno, contribuendo a farlo tornare a casa. E’ così coraggioso Bersani da fidarsi ancora di Pallaro? Come si può spiegare un’alleanza del genere? Dovrebbero farlo gli amici di questa sinistra italiana che si presenta all’estero, in particolare in Sudamerica, che gettano fango sul MAIE con l’appoggio di alcuni amici giornalisti.
*Coordinatore MAIE Rosario
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