“A” come America, Argentina ed Australia, “B“ come Brasile, “C” come Canada. Tutte nazioni con enormi mercati interni e grande immigrazione di abruzzesi. É possibile che in questi Paesi risiedano piú abruzzesi che nella stessa Regione Abruzzo. Una risorsa economica che, se propriamente sfruttata, potrebbe far raddoppiare il Pil della Regione in pochi anni.
Abbiamo spesso letto come l’economia dell’Abruzzo dipenda molto dai suoi corregionali all’estero anche se, a livello individuale, molti abruzzesi in Italia tendono a trascurare questo fatto, oppure ad esserne completamente all’oscuro. Rimane il fatto, comunque, che queste risorse ad altissimo potenziale sono per ora poche perché non abilmente sfruttate. E questo vale soprattutto per le numerose societá che producono prodotti principalmente per il mercato interno — che non si riescono ad assorbire per via della crisi – e troppo piccole per sfruttare il mercato internazionale. Ed ecco il paradosso: molte societá sono troppo piccole per sfruttare l’esportazione e sono piccole perché il mercato interno non le fa crescere.
A questo punto l’unico modo di risolvere l’impasse é a livello regionale con un assessorato che funzionerebbe come un mix di Ministero degli Esteri, Camera del Commercio ed Ice al quale risponda anche il Cram.
Un ufficio di questo tipo non sarebbe un altro dei soliti enti, ma l’unico profit-center di tutta l’Amministrazione, nel senso che servirebbe non a spendere, ma a portare risorse economiche alla Regione con un piano di crescita facilmente realizzabile. Naturalmente, gli imprenditori abruzzesi dovrebbero appoggiare quei politici che offrano un simile piano di crescita. Poi, per evitare che questo ente cada in mano a politici affamati di poltrone (e quindi diventi inefficace) la vigilanza (con poteri di nomina) dovrebbe raggruppare gli stessi abruzzesi all’estero che, dopotutto, devono essere mobilitati per portare risorse alla stessa Regione.
Il massimo poi sarebbe se questo assessorato avesse anche una funzione di supervisione sui vari enti regionali come il Turismo, l’Ambiente ed i Trasporti; tutti enti che dovrebbero essere resi piú efficaci e coinvolti nello sfruttamento delle risorse degli abruzzesi all’estero a favore della Regione.
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