Il 12 dicembre del 1887, il modello tradizionale dell´immigrazione italiana in Costa Rica cambió di colpo: 762 italiani arrivarono al porto di Limón, ingaggiati per lavorare alla costruzione della linea ferroviaria che avrebbe collegato San José con il porto caraibico/atlantico. Sei mesi dopo, arrivó un altro gruppo di 671 uomini. Questi lavoratori passarono alla storia del paese d´accoglienza per aver organizzato quello che molti storici ritengono sia stato il primo sciopero in terra costarricense. Date le condizioni di vita e l´inadempimento del contratto da parte dell´impresa appaltatrice di Minor Keith, gli italiani scioperarono per esigere i loro diritti.
Di fronte alla difficile situazione e la pressione di Keith e degli stessi italiani, il Governo locale interviene offrendo condizioni di vita vantaggiose per invogliare i “tutiles” a stabilirsi nel Paese. Si calcola che circa 500/600 italiani abbiano deciso di provar fortuna in Costa Rica. Un fattore importante per capire l´organizzazione dello sciopero e la formazione di gruppi come quello della Mutuo Soccorso,anni dopo, é l´esperienza organizzativa che avevano molti di quegli italiani che arrivarono per la costruzione della linea ferroviaria a Limón.
L´ASSOCIAZIONE ITALIANA DI MUTUO SOCCORSO La decisione di rimanere in un Paese straniero, il ricordo delle vicende riguardanti lo sciopero, sono alla base dei tentativi organizzativi tesi a dare una coesione formale alla comunitá italiana. Non é affatto un caso isolato, altri simili accaddero in alcuni importanti centri dell´emigrazione italiana, come il Brasile e l´Argentina. Nel Gennaio del 1890,un gruppo di lavoratori che partecipavano
alla costruzione del Teatro Nazionale e prima ancora a quella della via ferrea, fondó la Societá Filantropica Italiana. in quel gruppo c´erano le seguenti persone:Costantino e Pedro Albertazzi, Natale Borgia, Emilio Chiappe, Domingo Grandi, Enrico Invernizio,Marcellino Vaglio e Pietro Vals Blin. Molte delle idee e dei principi della Societá Filantropica contribuirono a consolidarel´Associazione Italiana di Mutuo Soccorso.
ALCUNI STRALCI DEGLI STATUTI DELLA SOCIETÁ FILANTROPICA ITALIANA
1) La SOCIETÁ FILANTROPICA ITALIANA ha lo scopo di dare sollievo agli italiani poveri, malati, disoccupati ofrendo loro lavoro, mezzi per curarsi e risorse per tornare nel seno della propia famiglia se fossero inabili al lavoro.
2) I soci poveri avranno diritto, in caso di malattia, ad essere assistiti nell´Ospedale San Juan de Dios, durante la malattia, o a domicilio e la Societá consegnerà loro un aiuto pecuniario giornalero durante la convalescenza…
3) I soci che morissero poveri e senza risorse saranno seppelliti per conto della Societá e d´accordo alla propria fede religiosa. La Societá acquisterá piú tardi e quando i fondi a disposizione lo permettano,un terreno nel Cimitero Generale.
Si ignora che cosa sia successo con questa Societá come lo segnala Rita Bariatti nella sua opera “Italiani in Costa Rica 1502-1952”. Verso il 1898 (altri fonti indicano l´anno 1902) si crea la Sociedad Italiana de Socorro Mutuo o Societá Italiana di Mutuo Soccorso ad iniziativa del ciabattino torinese Giovan Battista Nigro, come lo registró Adriano Arié nel 1935.Il primo presidente fu Cristoforo Molinari, amministratore del Teatro Nazionale.
Nel 1929 l´Associazione comincia a pubblicare una rivista per la comunitá italiana con una periodicitá trimestrale, tuttavía, le conseguenze della Gran Depressione non si fecero aspettare e dopo sei numeri, alla fine del 1931, la rivista sparisce. Dall´informazione ricavata da questa pubblicazione R. Bariatti stabilisce che nel 1930 l´Associazione aveva 170 soci. Quell´anno, l´organizzazione raggiunge uno dei suoi obiettivi piú importanti: inizia la costruzione del mausoleo nel Cimitero Generale di San José grazie in parte, all´apporto di Secondo Zonta Casari.
Don Segundo come era conosciuto nel Paese fu nominato Presidente Benemerito della Mutuo e fu eretto in suo onore un busto scolpito da Angelo Mazzei e collocato al centro del mausoleo. Per gratitudine e simbollegiando l´unione fraterna fra l´Italia ed il Costa rica si collocarono anche due statue muliebri. Si dice che quella che rappresenta la Costa Rica ebbe come modello Ernestina Campos, moglie di Zonta.
L´anno seguente, nel 1931, la comunitá italiana si riuní per assistire ad un importante atto: la collocazione della prima pietra di quello che sarebbe diventato l´edificio dell´Associazione, nella parte bassa di Cuesta de Moras. L´attivitá svoltasi il 4 novembre contó sulla presenza dell´allora Presidente de la Repubblica: Cleto González Víquez. Dieci anno dopo circa la propietá venne confiscata. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il Costa Rica si coinvolge in essa dichiarando la guerra al Giappone, alla Germania e all´Italia nel 1941. Come conseguenza della sua partecipazione al conflitto, il Governo tico crea nel 1942 la Giunta di Custodia autorizzata a confiscare ed intervenire i beni dei cittadini di quei tre Paesi belligeranti. Questo fu il caso della propietá e “personeria juridica” della Sociedad Italiana de Mutuo Socorro, che furono recuperate nel 1950.
Con la fine de la guerra, si ristabilirono le istituzioni italiane che avevano smesso di funzionare. Nel 1956, laSocietá Italiana di Mutuo Soccorso donó i suoi fondi per la costruzione di una sede che albergasse le tre organizzazioni italiane di maggior traiettoria: la stessa Mutuo, la Casa Italia e l´Associazione Culturale Dante Alighieri. A settembre di quel anno si pose, nel quartiere Francisco Peralta la prima pietra della Casa Italia in presenza del Presidente della Repubblica del Costarica: Mario Echandi, dell´ambasciatore d´Italia Vittorino Strigari e del Nunzio Apostolico Monsignor Gennaro Verolino. Dopo tre anni di grandi sforzi, il 24 maggio 1959 s´inaugura ufficialmente La Casa Italia che diventa anche la sede permanente della Mutuo Soccorso. Molti furono i collaboratori, ne nominiamo soltanto alcuni: Rocco Fuscaldo, Domingo e Antonio Musmanni, Emilio del Vecchio, Giuseppe Cersosimo, Galeano Luconi e Gastone Bartorelli. E importante segnalare la contribuzione del signore Oddone Bonatti Illuminato che donó una propietá, con il ricavato della cui vendita, l´organizzazione riuscí, fra l´altro, ad iniziare un programma di aiuto agli italiani bisognosi, che é appunto uno degli scopi principali di questa associazione.
Oggi, essa mantiene la sua vocazione di servizio e aiuta coloro che piú ne hanno bisogno, é per questo che ha dato alta prioritá ai programmi di assistenza sociale. Cosí, per alcuni dal 1898, per altri dal 1902, l´Associazione Italiana di Mutuo Soccorso é riuscita a barcamenarsi fra molteplice ostacoli diventando, con il tempo, il primordiale elemento di coesione della comunitá italo-costarricense. Parlare della “Mutuo” significa riferirsi sempre ai piú importanti valori della nostra condizione umana: Solidarietá e Fratellanza.
Fonti bibliográfiche:
Aguilar Bulgarelli, Oscar. La Huelga de los Tútiles. 1989. EUNED. San José, Costa Rica
Arie, Adriano. Relación histórica de la Colonia Italiana en Costa Rica. En:
República de Costa Rica. Su historia y desenvolvimiento cultural, agrícola e industrial. 1935.
Imprenta Gutenberg. San José, Costa Rica.
Bariatti-Lussetti, Rita. Italianos en Costa Rica, 1502-1952.2001. UACA. San José, Costa Rica.
Capelli, Vittorio. Emigranti Moschetti e Podesta’. 1995. Edizioni “il coscile”. Castrovillari, Italia.
La Voz Italiana. Boletín Informativo de la Asociación Italiana de Mutuo Socorro. No. 1-22. 1990-1997.
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