A soli cinque anni dall’essersi costituita come una nuova forza politica italiana all’estero, il nostro Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE) ha già tracciato un cammino. Siamo l’unica forza politica nata all’estero che ha ottenuto una rappresentanza nel Parlamento italiano, e perseguiamo i nostri obiettivi che, fin dall’inizio, sono coerenti, chiari e semplici:
• Rafforzare la capacità di attenzione delle reti consolari, in modo che gli italiani all’estero ricevano una migliore qualità di servizi;
• Promuovere politiche di protezione sociale e di assistenza per gli italiani nel mondo, e
• Lottare affinché le politiche pubbliche del governo italiano e l’organizzazione dello Stato, considerino gli interessi e i bisogni degli italiani all’estero una priorità.
Ci impegniamo a non trascurare questi primari obiettivi, ma sentiamo la necessità di integrarne a questi anche degli altri, perché l’Italia sta vivendo un momento storico particolarmente delicato nel campo sociale, economico e, soprattutto, in termini di moralità pubblica.
Il MAIE non è estraneo alle sfide del presente e, quindi, non farà venir meno l’impegno e il proprio contributo che sente di dover offrire, oggi, al proprio Paese, in quanto forza politica democratica. Perciò, senza trascurare gli obiettivi a cui già stiamo lavorando, ci proponiamo di offrire il nostro contributo in quattro aspetti particolari:
• In primo luogo, lavorare per superare l’individualismo come filosofia sociale, sostenendo una visione solidale e un destino comune per tutti gli italiani.
Nel MAIE crediamo che il momento storico che ora vive l’Italia sia segnato da una profonda crisi di valori; perciò aderiamo al concetto di "uomo creativo" in contrapposizione a quello di "uomo indifferente" e sosteniamo che è "la persona" il fine ultimo della nostra azione politica. Una visione di lavoro collettivo e di mutua assistenza è quella che ha caratterizzato l’immigrazione italiana in tutto il mondo e in tempi diversi, dando origine a forme di organizzazione quali l’associazionismo che ha arricchito e rafforzato il contributo degli italiani alle varie comunità di appartenenza. Perciò, il nostro impegno politico e sociale è quello di lavorare affinché la solidarietà e il destino comune degli italiani si impongano, così come una visione che metta l’uomo al di sopra del mercato e non viceversa.
• Secondo: contribuire a recuperare la politica come nobile attività di servizio pubblico, dando particolare risalto ai giovani. Partiamo dal presupposto della necessità di incoraggiare l’impegno e la partecipazione sociale. Lo facciamo perché crediamo nel messaggio di Papa Francesco, quando ci dice che "fare politica è un obbligo (…) Dobbiamo fare politica perché la politica è una delle più alte forme di carità, perché ricerca il bene comune". (Discorso del Papa Francesco agli studenti delle scuole dei gesuiti d’Italia e Albania. Sala Paolo VI, 7 Giugno 2013).
Noi sosteniamo che il passaggio verso la vera globalizzazione, una globalizzazione dal volto umano, implichi che le donne e gli uomini, i giovani e gli anziani, tutti, possano sentirsi realizzati in una comunità organizzata. Ma senza la politica, quella comunità andrà alla deriva in balìa degli interessi di pochi potenti. L’originalità, la creatività e la forza delle nuove generazioni, dei più giovani, sono una componente vitale che la politica dovrebbe incorporare e privilegiare da subito. Questo è il nostro impegno.
• In terzo luogo, promuovere l’Equità Sociale per tutti gli italiani. Negli ultimi anni, l’Europa in generale, ma in particolare l’Italia, hanno vissuto una regionalizzazione che non ha soddisfatto le aspettative e i legittimi sogni di ampi settori della società. Il Capitalismo europeo si è consolidato in una delle sue versioni più selvagge, spinto da idee neoliberiste e concretizzato con una razionalità tecnocratica che si è impossessata della politica e l’ha allontanata dal sentimento della gente, trasformandosi, e spesso mettendosi anche contro, le maggioranze popolari. Tutto questo, coincide con l’allarme: "Guidata da una tendenza che favorisce il lucro e accentua la concorrenza, la globalizzazione segue una dinamica che porta alla concentrazione del potere e della ricchezza nelle mani di pochi, non solo delle risorse, fisiche e monetarie, ma anche di tutte le informazioni e delle risorse umane ."(Documento finale della Conferenza generale dell’Episcopato dell’America Latina e dei Caraibi. Aparecida, maggio 2007).
Quindi, noi sosteniamo il concetto di Equità Sociale per tutti gli italiani, che implica scoraggiare la speculazione del capitale finanziario, mettere il lavoro e la dignità dei lavoratori, dei piccoli e medi imprenditori e dei commercianti al centro degli sforzi pubblici e privati, proteggere i bambini e gli anziani, sostituendo alla logica di mera accumulazione economica un approccio produttivo, solidale e distributivo con la produzione come vettore di crescita economica.
• Quarto, sviluppare gruppi di lavoro, proposte e strumenti di governo capaci di realizzare politiche pubbliche efficaci, con rigore professionale, ma senza l’ideologia tecnocratica. Ciò che i governi e gli stati fanno o non fanno oggi ha conseguenze significative nella vita della società e influenza le condizioni sociali che le nuove generazioni devono affrontare. Per questo motivo, la formulazione delle politiche e l’amministrazione della cosa pubblica non possono essere consegnati nelle mani dei tecnocrati. La tecnocrazia è una sorta di "governo degli esperti" che, sulla base di una supposta superiorità di conoscenze e competenze, finiscono per rappresentare gli interessi di pochi, a scapito degli interessi della maggior parte dei cittadini. In questo contesto, l’impegno del MAIE è quello di intensificare gli sforzi per la formazione di squadre di governo, composte da donne e uomini, soprattutto giovani, con forte impegno sociale, propensione al lavoro di gruppo, sana vocazione a trasformare la realtà e con una buona formazione personale e professionale.
E’ questo il modello MAIE di dirigenti che vogliamo, che possono contribuire alla crescita della democrazia italiana, nel presente e nel futuro. In breve, niente di quello che abbiamo fatto finora è stato vano e ogni obiettivo fondante rimane vigente. Ma ora il MAIE si pone nuove mete e lavoreremo uniti per raggiungerle.
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