Roma – “Come il primo giorno di scuola”. È il commento pronunciato da molti dei nuovi eletti, uscendo ed entrando per la prima volta tra le aule e gli uffici di Camera e Senato. C’è chi, però, si è già seduto più volte in Parlamento e torna oggi tra quei ‘banchi’ in attesa di sapere quale sarà il prossimo esecutivo, come gli eletti all’estero Laura Garavini e Fabio Porta. ‘Vecchi’ e nuovi democratici si sono incontrati lunedì 11 marzo alla prima riunione dei parlamentari del Pd ed è lecito domandarsi se, dall’incontro, siano emersi nuovi punti e linee guida per convincere i grillini a collaborare.
“Abbiamo ribadito le otto linee programmatiche più urgenti, già indicate attraverso il segretario Bersani. Non abbiamo un ‘piano B’ né siamo in cerca di nuove strategie, quello che conta, ora, è concentrarsi su questa fase delicata – spiega Laura Garavini a ItaliaChiamaItalia -. Al di là delle polemiche, ci attestiamo con grande unitarietà dietro questa sfida che ci può consentire di mettere in atto un cambiamento vero del Paese. Siamo impegnati affinché questa fase si concluda positivamente”. “Il momento è particolarmente complicato ma continuo a essere ottimista sul fatto che ci sia una forte consapevolezza da parte del Movimento 5 stelle – aggiunge la deputata democratica -. Esistono finalmente le condizioni per poter cambiare il Paese e mettere in atto le modifiche e le riforme sostanziali che noi auspichiamo ancor più di loro. Il mio auspicio è che ci sia senso di responsabilità nei confronti del bene del Paese e disponibilità da parte loro a realizzar un governo in grado di rendere possibili le grandi trasformazioni. Ritengo che sia stato molto coraggioso e saggio, da parte di Bersani, promuovere questa iniziativa politica perché ci consentirà di offrire la governabilità a questo Paese o, in alternativa, di dimostrare chiaramente chi è veramente a favore del bene dell’Italia”.
Ora che eletti Pd e M5S si sono finalmente incontrati e conosciuti di persona in Parlamento, ritiene che vorranno realmente collaborare? O seguiranno a testa bassa le indicazioni di Grillo? “È troppo presto per dirlo, personalmente ho conosciuto solamente uno di loro, il collega eletto in Europa Alessio Tacconi – conclude Garavini -. Lo avevo già incontrato in campagna elettorale e ci siamo sentiti dopo l’elezione, mi sembra una brava persona, interessata a mettere in atto le iniziative di cui l’Italia ha bisogno, che non siano finalizzate solo a soddisfare il Grillo di turno. Mi auguro che ce ne siano tanti altri come lui, auspico che esistano molti colleghi eletti nel Movimento 5 stelle non devoti né succubi di una linea dettata ma capaci, invece, di assumersi il senso di responsabilità che il mandato parlamentare attribuisce, anche a livello costituzionale”.
“La riunione è stata importate sia perché ci siamo conosciuti tutti sia perché Bersani, nel suo discorso introduttivo, ha ricordato il successo del partito tra gli italiani estero. Si è trattato di un notevole riconoscimento sia per gli eletti che per i candidati che hanno lavorato sul territorio – dichiara l’onorevole Fabio Porta, aggiungendo che il Pd – è il gruppo parlamentare con il maggior numero di facce nuove e di donne, un traguardo notevole dal punto di vista del simbolismo”. “La riunione ha confermato la nostra strategia – aggiunge Porta -, siamo il primo partito alla Camera e al Senato e, anche se lì non c’è una maggioranza chiara, spetta ugualmente a noi presentare una proposta alle altre forze politiche. Come tutti sanno, la proposta di Bersani è rivolta in primo luogo al Movimento 5 stelle che rappresenta la novità più forte del nuovo Parlamento. Il segretario ha posto questioni fattibili e soluzioni concrete, verificheremo se i parlamentari sono disponibili, attraverso la realizzazione di un governo, a realizzare le dovute riforme contro il conflitto di interessi e la corruzione e in favore della riduzione dei parlamentari”. “Dobbiamo insistere anche sul tema dell’Europa intesa come fattore di sviluppo e non come vincolo alla crescita, obbligando anche gli altri partner europei a modificare i patti che, in questi anni, ci hanno impedito di liberare energie e risorse per gli investimenti. Spero che troveremo un accordo su tutti questi punti, gli italiani non vogliono tornare alle urne”.
Oltre che auspicabile, tutto questo è realizzabile? “Ho incontrato i colleghi del Movimento 5 stelle ma non ho avuto ancora modo di discuterci. Mi sono sembrate persone preparate e interessate a affrontare la crisi e a risolvere problemi, se è realmente così credo che non sarà impossibile trovare le giuste soluzioni. Se, invece, seguiranno la posizione del loro leader non ci sarà modo di dialogare. Io sono ottimista – conclude Porta -, penso che spesso le persone siano migliori dei loro leader, soprattutto quando questi non accettano il confronto con la loro base, come sta accadendo ora all’interno del movimento”.
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