A soltanto quasi sei mesi delle prossime elezioni parlamentari in Italia sembrerebbe che questa volta sia il turno dei partiti associativi che rappresentano le collettività italiane all’estero, e con Sangregorio e Merlo come le figure più grandi, sarà la rivincita di una vittoria dell’USEI a Buenos Aires, ma una generale del MAIE in America Meridionale. Dopo l’esperienza del 2006, quando i grandi partiti italiani avevano apparentemente tolto importanza al voto degli italiani all’estero, e poi, guardando come un senatore scelto per gli italiani oltreconfine (Luigi Pallaro) teneva il Governo Prodi nella sua mano, i partiti politici italiani nelle elezioni del 2008 hanno deciso un’altra strategia. Lontana, molto lontana dalla politica, la strategia scelta almeno del partito più forte e maggioritario in quel periodo (PDL) ha vinto le elezioni più irregolari che si ricordino. Ma grazie a questo, davanti al voto del 2013, si apre una nuova speranza per i piccoli partiti del associazionismo che sebbene abbiano perso forza nelle scorse votazioni parlamentari, hanno conquistato sempre più consenso all’interno delle istituzioni degli italiani sparsi nel mondo.
Il PD si mostra nel primo posto dei sondaggi di voto in Italia, con una importante opportunità di governare se riesce ad allearsi con le forze politiche e sociali giuste, ma in America Meridionale, tranne l’Onorevole Fabio Porta, con una grande forza in Brasile, il Pd non conta con altri dirigenti che possano sommare una stessa quantità di voti sia in Argentina, che in Uruguay e Venezuela. Perciò, il PD sembra avere le stesse difficoltà in Italia come in America Meridionale, da solo non riesce a vincere, e in Argentina sarà difficile che trovi un candidato con una buona intenzione di voto.
Il PDL è una vera chimera di voti. Con una immagine in caduta libera in Italia grazie all’ultimo Governo Berlusconi, gli italiani all’estero hanno una valutazione deprecabile di questo partito che è stato capace di vincere nel 2008 a qualunque prezzo, e poi non ha fatto assolutamente nulla per giustificare questi voti. Inoltre, la sua immagine all’estero è quella del Senatore Esteban Caselli, un personaggio vincolato a tutto ciò che danneggia l’immagine che noi italiani all’estero abbiamo saputo costruire nel tempo (lavoro, sforzo, solidarietà, trasparenza).
Con questo panorama politico, i partiti più importanti dentro l’associazionismo, sia il MAIE dell’On. Ricardo Merlo, sia l’USEI di Eugenio Sangregorio, hanno una opportunità che non si è mai presentata in questi otto anni di voto. Ma la vera lotta questa volta sarà tra loro due.
Merlo ha saputo in questi ultimi quattro anni da onorevole, armare una struttura sommando la maggior quantità di dirigenti possibili, sorprendendo forse per il numero, ma attraendo persone a prescindere dalla loro ideologia politica (…). Se a semplice vista ci lasciassimo sorprendere per il numero dei dirigenti che hanno aderito ultimamente al MAIE, possiamo dire che cammina verso una vittoria sicura. Ma se analizziamo ogni persona, dirigenti e istituzioni che fanno parte della sua struttura politica, vediamo che nessuno di loro che accompagnano il MAIE porta con sè una grande quantità di voti al partito.
Nelle future elezioni, Merlo non può riuscire nemmeno sommando tutte le persone che ha attratto nell’ultimo tempo, a raggiungere la quantità di voti che perderà con l’assenza della Senatrice Mirella Giai e di Filomena Narducci, importante dirigente di Uruguay, che questa volta non parteciperanno alle elezioni.
Infine, per Sangregorio è la miglior opportunità dalla concessione del voto agli italiani all’estero. Realizzando una votazione simile alla scorsa del 2008 quando ha vinto in numero di voti a Merlo nella Provincia e nella Città di Buenos Aires (dove ci sono la maggior quantità di voti) e facendo una buona scelta dei suoi candidati nel resto dell’America Meridionale, potrebbe essere il momento più aspettato della sua vita politica. Le condizioni ci sono, se Sangregorio e il suo gruppo di consiglieri riescono a trovare le persone giuste in ogni paese (oltre Argentina) dove si definiscono le elezioni (Brasile, Uruguay e Venezuela) il resto sarà aspettare il momento affinchè la situazione risponda alla comunità italiana in Argentina a due conosciute domande: saprà Sangregorio avvicinarsi, per la prima volta, alle persone giuste per vincere? Sarà Merlo veramente il Mostro che apparenta, o sarà un semplice gattino camuffato da tigre?
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