Qui di seguito, il testo dell’intervento del presidente della Fondazione Calabresi nel Mondo, Giuseppe Galati, al convegno “Calabria nel Mondo, nuovi scenari di competitività”, tenutosi lo scorso fine settimana a Villa San Giovanni.
INTERVENTO DI GALATI
Questo evento è la prima vera uscita pubblica della FCnM. Giunge a termine di un lavoro silenzioso e quotidiano svolto con competenza e passione per dare alla Calabria nuove opportunità. Un lavoro durato 9 mesi che sono coincisi con lo start-up della FCnM con tutto il carico delle incombenze operative e procedurali connesse. 9 mesi nei quali non sono mancate le distrazioni ed i momenti di rallentamento del sistema: le elezioni, la discussione sulla legge per il riordino delle società partecipate. Non era facile in così poco tempo far coesistere lo start-up di una struttura complessa quale è la FCnM il raggiungimento di tutti gli obiettivi progettuali. Sono grato alla struttura della FCnM, in cui sono presenti alcune delle eccellenze della Calabria, ed in particolare al Segretario Generale per l’ottimo e puntuale lavoro svolto. Ora siamo qui. Sono particolarmente felice e, consentitemi anche orgoglioso, che la prima uscita pubblica della FCnM in Calabria coincida con questo convegno dall’altissimo livello istituzionale, tecnico e scientifico. Perché questa impostazione orientata alla qualità vera e non retorica ed alla pluralità ci rappresenta e rappresenta il nostro sforzo, lo sforzo di questo gruppo, il mio sforzo personale.
La sfida che vogliamo vincere è quella di costruire una buona prassi ed un modello tecnico. Sperimentare una politica integrata. Dimostrare che i calabresi nel mondo (e per estensione anche gli italiani nel mondo e più generale tutte le reti identitarie), se emancipati dal solo approccio nostalgico, possono a pieno titolo sprigionare potenzialità inespresse in quanto fattori moltiplicatori di competitività. Mai nessuno in Italia ha provato in maniera organica un simile esperimento. E’ su questa sfida che ci stiamo misurando con passione e puntualità. Un esperimento che sta ricevendo consensi dalla comunità scientifica ed accademica regionale, nazionale ed internazionale (e le presenze in questo convegno lo testimoniano). Un esperimento che sta ricevendo consensi dalla comunità produttiva. Un esperimento che ha ricevuto consensi inattesi per la loro rapidità anche dai più alti livelli istituzionali: dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal MAE e dal Ministero del Turismo sono giunte sostanziali e non retoriche prove di conferma e di incoraggiamento per il nostro esperimento. Non ultima la presenza di un richiamo al nostro sforzo finanche nella Mozione Calabria approvata all’unanimità dal Precedente Parlamento nella quale tra le priorità strategiche per lo sviluppo del nostro territorio vengono richiamati i processi di internazionalizzazione attivabili anche per il tramite delle reti di comunità (come peraltro richiamato nel discorso per la fiduciao anche dal presidente Letta). Così come il nostro esperimento sarà presentato come una buona prassi di innovazione la prossima settimana in occasione del Comitato di Sorveglianza del Fondo Sociale Europeo alla presenza dei più alti vertici della Commissione che già in contatti informali hanno iniziato ad apprezzare il nostro tentativo. Insomma: uno sforzo sincero di innovazione a vantaggio della Calabria e per fare della Calabria un laboratorio capace di esportare un modello.
Il progetto che oggi concludiamo e che si inserisce nel Programma Calabria Internazionale della Regione Calabria è stato utile e prezioso per implementare questa strategia. Con pochissime risorse finanziarie, solo 150.000 euro, abbiamo conseguito dei risultati straordinari. Abbiamo elaborato analisi di scenario originali sulle opportunità di scambio commerciale e di partnership strategica in 6 nazioni: Germania, Argentina, Brasile, Canada, Algeria, Marocco. In ognuna di queste realtà abbiamo fatto uno studio approfondito sui flussi migratori in entrata ed uscita dalla Calabria, sui dati di scambio commerciale, sulla presenza di attività attivate da calabresi e sulle potenzialità di nuovi iniziative da avviare. Abbiamo progettato un sistema integrato di marcatori identitari e produttivi per la implementazione di una piattaforma organica del Made in Calabria, che potrà essere posta a base delle future strategie di internazionalizzazione della nostra Regione. Abbiamo implementato il primo nucleo della Piattaforma di KnowledgeManagement dei Calabresi nel Mondo, suddivisi per competenza, occupazione, area geografica ed ambito tematico e potenzialità di incrocio. Abbiamo costituito ed animato il primo nucleo della Rete 2.0 delle Antenne Calabria nel mondo ricevendo circa 30 adesioni di professionisti ed imprenditori sparsi in ogni angolo del mondo disponibili a mettere il loro knowhow al servizio dello sviluppo del nostro territorio. Abbiamo rappresentato la Calabria nell’edizione 2012 della NIAF con una serie di attività ed eventi di animazione, riflessione, confronto e scambio operativo. Abbiamo sottoscritto due accordi commerciale di primo livello in particolare con operatori del Turismo in USA che potrà essere la base di un mirata strategia di settore da parte della Regione. Abbiamo sottoscritto un Protocollo con il Ministero del Turismo. Abbiamo stabilito reti e network. Abbiamo realizzato il convegno/seminario tecnico di oggi. Permettetemi di dire che sono risultati straordinari di cui vado fiero.
Abbiamo iniziato da subito a dare concretezza al nostro disegno, recuperando credibilità nelle comunità dei calabresi nel mondo disillusi da anni di promesse non mantenute, abbiamo generato innovazione metodologica e di contenuto, abbiamo creato opportunità concrete di crescita del nostro sistema economico, abbiamo implementato e sviluppato un modello ed una buona prassi. Tutto questo in soli 7 mesi (con le difficoltà di cui accennavo prima). Tutto questo con soli 150.000 mila euro: a testimonianza che i soldi pubblici si possono spendere bene e possono essere fatti fruttificare.
Consentitemi un vezzo che non è né di forma né autocelebrativo, ma di sostanza: per fare tutto questo abbiamo speso solo il 30% del budget iniziale previsto per la voce missioni, il cui utilizzo sarebbe stato pure giustificato nell’ambito delle attività che ho prima elencato. Ed oggi, dal Presidente all’ultimo dipendente della Fondazione, tutti partecipano a questo evento a proprie spese. E’ questo il nostro stile, è questo lo stile della FCnM e delle persone che ne stanno animando le attività. Ringrazio quindi il presidente Scopelliti per l’opportunità che ci ha dato e proprio per le premesse che ho fin qui richiamato lui può essere certo che troverà in me ed in tutta la FCnM un supporto agli indirizzi di razionalizzazione della spesa e della governance del sistema regionale delle partecipazioni. (…)
La nostra esperienza ci dimostra che si può creare innovazione in Calabria. La nostra esperienza ci dimostra che si può creare una buona prassi in Calabria. La nostra esperienza dimostra che la qualità e le reti lunghe sono la chiave dello sviluppo territoriale. E’ questa la nostra sfida. E’ su questa sfida che chiediamo alle istituzioni oggi qui presenti di sviluppare sinergie operative e strategiche, perché la nostra buona prassi può diventare una buona prassi per l’Italia e la nostra aspirazione è quella di vedere la Calabria valorizzata per le sue capacità di proporre metodi e strumenti. E’ su questa sfida che chiediamo alle istituzioni, alle imprese, alla stampa presente (che ringrazio per la partecipazione attenta e numerosa) di misurarci e di giudicarci. Dateci il tempo di dimostrarvi che il nostro sogno e la nostra utopia possono essere il sogno e l’utopia della Calabria che dalla Calabria si espande ad altri territori per costruire progresso e sviluppo. Giudicateci alla fine del nostro percorso per i risultati concreti e misurabili che saremo riusciti a conseguire. Nel frattempo noi vi promettiamo che lavoreremo al meglio delle nostre capacità, con il massimo dell’impegno, dello scrupolo e della trasparenza, con la passione e la tensione morale di chi sta misurando il suo impegno non sul piano della realtà ma sul piano del sogno e dell’utopia che devono diventare realtà.
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