E’ difficile essere Gianfranco Fini, ma lui lo sa fare bene. Lo vediamo in questi giorni: il leader di Futuro e Libertà è disposto ad aggrapparsi a chiunque pur di sopravvivere. Naturalmente, dopo aver fiutato l’aria che tira. E se il successo sembra ruotare intorno al nome di Monti, o di Casini, e’ pronto a genuflettersi.
Fli, Terzo polo, adesso i Mille per l’ Italia, il non più giovane e non più leader della destra che fu e’ alla disperata ricerca di alleanze utili e disponibili, avendo capito che da solo non ce la fa, non puo’ farcela, i sondaggi lo inchiodano al due per cento.
Da qualche giorno sta facendo il giro delle " piazze" televisive più amiche ( cioe’, più nemiche di Berlusconi!), utilizzando ad arte il ruolo di presidente della Camera e di alfiere della legalita’per tentare di ampliare la platea dei possibili abboccati. Peccato che venga fuori sempre la vicenda della casa di Montecarlo ad annebbiare il cammino luminoso che vorrebbe percorrere. Ma lui non demorde e si mostra convinto ( ma de che?).
Il documento dei Mille per l’Europa? Forse gli amici futuristi residenti nel Vecchio Continente si riferiscono ai voti – mille, appunto – che potrebbe prendere Fini in quella ripartizione estera?
Nonostante gli sforzi dei singoli, non crediamo che il nome di Fini possa ancora suscitare entusiasmi come quando la sua storia personale appariva immacolata e lineare.
Aldo Di Biagio, che rispettiamo per il suo lavoro parlamentare e per la sua indubbia voglia di fare bene, non avra’ vita facile durante la prossima campagna elettorale, se sarà costretto – come penso – a correre in Europa. Anche perche’ il MAIE in Europa, guidato da Gian Luigi Ferretti, avanza sicuro: Ferretti, vecchia volpe dell’emigrazione, si sta gia’ muovendo, sul palco e dietro le quinte, per costruire un percorso che lo porti alla vittoria.
In Europa gli italiani sono molto politicizzati, seguono i fatti italiani da vicino e con passione: nonostante il favore riservato al presidente della Camera da alcuni giornali e alcuni programmi tv, i cittadini pensano che anche Fini abbia fatto il suo tempo e sia da rottamare come molti dinosauri della Prima Repubblica rimasti legati alle poltrone.
Tira aria nuova anche in Europa, e gli elettori cercheranno nuovi nomi e nuove facce per illudersi ancora che la democrazia sia veramente rappresentativa degli interessi comuni, e che i loro eletti manterranno le promesse e il contatto sul territorio.
Dare fiducia agli stessi che hanno inquinato il sistema e smantellato i fondamentali principi di onesta’ e servizio allo Stato che sono alla base del merito anche in politica, significherebbe certamente abdicare al proprio compito di corresponsabilita’ che con il voto ciascuno di noi si assume.
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