L’On. Marco Fedi, Pd, intervenendo in sede di audizione ANCI, ha inizialmente affrontato le questioni relative a IMU, TASI e TARI, prendendo atto della disponibilità dei Comuni e dell’ANCI a condurre un’azione comune tesa a dare una risposta al tema dell’esenzione sulla prima casa. “Siamo consapevoli che tocca innanzitutto a Governo e Parlamento dare risposte normative. Noi ci stiamo lavorando – ha dichiarato Fedi -, ma vi chiediamo flessibilità, parola d’ordine di questi tempi, relativamente alle aliquote e alle agevolazioni per tutti, oltre alla esenzione per i pensionati di pensione estera e in convenzione internazionale”.
Fedi ha auspicato che per il futuro sia possibile ragionare anche da prospettive diverse, suggerendo, ad esempio, che “un’azione di promozione del patrimonio immobiliare dei comuni avvenga anche attraverso l’ANCI”. “Molti paesi italiani, che vivono in uno stato di abbandono per lo spopolamento avvenuto a causa dei flussi migratori – ha ricordato Fedi – potrebbero tornare ad attrarre l’interesse delle nostre comunità all’estero se si mettessero in campo politiche di incentivazione. Vedere le agevolazioni IMU, TASI e TARI come parte di un pacchetto di incentivi tesi a promuovere il patrimonio immobiliare di tanti comuni italiani che incontrano enormi difficoltà ad inserirsi nel mercato internazionale degli immobili, a differenza dei comuni di regioni come la Toscana e l’Umbria, potrebbe risultare interessante. Il patrimonio pubblico messo in vetrina è una splendida iniziativa di promozione dei nostri Comuni. Nel mondo, dovremmo cercare di promuovere le tante opportunità di investimento che esistono nei nostri Comuni. Non solo nel settore immobiliare, ma anche nelle attività produttive, nella produzione culturale, nelle dismissioni di patrimonio pubblico a fini di investimento. L’Italia nel mondo è a vostra disposizione e dovremmo coglierne tutte le potenzialità”.
Fedi, infine, ha ricordato altre questioni che richiedono un’attenzione particolare da parte dei Comuni: la realizzazione dell’Anagrafe Unica della popolazione residente; il superamento delle problematicità rispetto all’attribuzione del codice fiscale e alla registrazione degli stessi presso l’anagrafe tributaria e presso i nostri Comuni; i matrimoni in Italia da parte di non residenti all’estero iscritti all’AIRE e i temi della proiezione internazionale dei Comuni italiani. “Su queste questioni – ha concluso Fedi – auspichiamo una ulteriore fase di approfondimento e di reciproco arricchimento per favorire le opportunità di investimento in Italia e nel mondo”.
Intervenuta nel dibattito anche l’On. Fucsia Nissoli, Pi, eletta nella ripartizione estera Nord e Centro America. “Positivo incontro, oggi, all’audizione informale di rappresentanti dell’ANCI presso il Comitato italiani nel mondo della Camera, presieduto dall’on. Fabio Porta. Infatti, ci si è confrontati in un clima di dialogo sul tema dell’IMU per gli immobili posseduti da cittadini italiani residenti all’estero”. Lo ha dichiarato l’on. Fucsia FitzGerald Nissoli al termine dell’audizione, dove erano presenti, per l’Anci, il dott. Guido Castelli – Sindaco di Ascoli Piceno – Delegato ANCI per la Finanza Locale, il dott. Antonio Ragonesi – Responsabile Area Sicurezza e Legalita’ e Sviluppo Politiche Internazionali, la dott.ssa Francesca Proia – Ufficio Finanza Locale ed il dott. Giuseppe Pellicano’ – Ufficio sito. Mentre i deputati intervenuti al dibattito, oltre al Presidente Porta ed alla Segretaria del Comitato, on. Nissoli, sono gli onorevoli: Tacconi, Farina, Garavini, Fedi e La Marca.
“Il fatto che tutti i deputati presenti all’incontro siano intervenuti al dibattito e’ un segno di compattezza su una tematica cosi’ importante per gli italiani all’estero – ha sottolineato l’on. Nissoli precisando che – al centro dell’incontro, svoltosi in un clima costruttivo che fa ben sperare per futuri risultati in favore delle nostre Comunità all’estero, vi è stata la consapevolezza della necessità di fare sinergia tra noi eletti all’estero e i rappresentanti dell’ANCI, i quali hanno dato disponibilità a continuare il dialogo e ad approfondire le questioni sollevate”.
Nel suo intervento, Nissoli ha esordito sottolineando l’importanza del turismo di ritorno per l’economia dei piccoli comuni ed evidenziando che “spesso sono persone che tornano nella vecchia casa di proprietà, l’unica posseduta e non affittata”, sulla quale “sappiamo che sono tenuti a pagare le imposte poiché non è l’abitazione principale e le aliquote variano da comune a comune, con una grande confusione per chi risiede all’estero. Essi per conoscere l’aliquota applicabile alla loro proprietà dovranno rivolgersi al Comune sul cui territorio si trova l’immobile”.
“I connazionali proprietari di questi immobili – ha detto l’on. Nissoli – chiedono che le loro abitazioni non locate siano considerate abitazioni principali ai fini della tassazione”, ricordando che “questo non è avvenuto e solo qualche comune le ha equiparate ad abitazione principale. Mi appello a Voi – ha proseguito la deputata – affinché convinciate i vostri associati sindaci ad introdurre nel regolamento del loro comune l’estensione alle unità immobiliari possedute in Italia dagli italiani residenti all’estero lo stesso trattamento previsto per l’abitazione principale. Si tratta di un gesto di riconoscenza verso chi ha affrontato le sfide dell’emigrazione per dare il pane ai propri figli ed ha continuato a mantenere vivo il legame con la terra di origine contribuendo a sostenerla economicamente anche attraverso il turismo di ritorno”.
Inoltre, l’on. Nissoli ha ricordato che “sarebbe importante che, per i pensionati che godono delle agevolazioni, la documentazione da presentare fosse standardizzata, quindi uguale per ogni comune evitando, con tale semplificazione, disguidi a chi risiede all’estero”.
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