"La proroga per il 2016 e il 2017 dei benefici fiscali per i cosiddetti ‘cervelli in fuga’ che sono rientrati dall’estero come prevista dall’emendamento delle relatrici alla legge di stabilita’ e’ insoddisfacente. La norma cosi’ scritta realizza infatti la salvaguardia dei diritti acquisiti solo per coloro che sono rientrati in Italia nel periodo tra il primo marzo e il 6 ottobre 2015". Lo dichiara il capogruppo di Area popolare in commissione Finanze alla Camera, Alessandro Pagano.
"In questo modo – spiega – si ‘salverebbero’ solo quelle nostre eccellenze che casualmente sono finiti dentro il periodo buono, mentre verrebbero ignorati completamente per esempio coloro che hanno chiuso i contratti tra il primo gennaio e il primo marzo e dopo il 7 ottobre, data di entrata in vigore delle nuove norme contenute nel dlgs sull’internazionalizzazione delle imprese. Ricordo a tutti che questi ragazzi hanno fatto affidamento sulla legge ‘controesodo’, la n.238 del 2010 e sulla sua proroga per pianificare le loro vite. Bisogna evitare, quindi, che i nostri ‘cervelli’ all’estero si sentano beffati o, peggio, traditi da uno Stato che non mantiene i propri impegni. Per questo al Senato e’ auspicabile una riformulazione del testo da parte delle relatrici Chiavaroli e Zanoni che salvaguardi le posizioni di tutti quei lavoratori ‘ad alta qualificazione’ che si siano trasferiti, o siano in procinto di trasferirsi, in Italia entro il 31 dicembre 2015, giorno in cui il ddl stabilita’ diventera’ legge".
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