Andrea Biondi, fiorentino di nascita, in Inghilterra dal 1992, prima a Birmingham poi a Londra dove attualmente vive con la mia famiglia, è candidato alla Camera dei Deputati con il Pd, nella ripartizione estera Europa.
L’Europa è il suo lavoro: è infatti Professore di Diritto Europeo all’Università di Londra, King’s College. Si occupa di leggi, corti e sentenze. “Mi piacciono le regole ed i diritti delle persone. Per passione politica, ho fondato con altri volontari il Partito Democratico Londra e Regno Unito e ne sono stato eletto Segretario, con primarie”, spiega a Italiachiamaitalia.it, che gli ha voluto chiedere le ragioni che lo hanno spinto a candidarsi: “Mi candido per mettere a disposizione la mia esperienza accademica e politica. In particolare, la mia candidatura nasce da una vocazione europeista, infatti ritengo importante far capire agli italiani come tante questioni che segnano la nostra quotidianità e tante opportunità ancora da cogliere hanno una dimensione europea: non è sufficiente la prospettiva nazionale. Ritengo che il contributo che noi Italiani possiamo offrire è troppo spesso sottovalutato: ancora più da noi stessi che dagli altri. Oggi, fare qualcosa per l’Italia significa fare qualcosa per l’Europa. Credo poi che sia indispensabile prendere il meglio dall’Europa, partendo da un rapporto più diretto fra società civile e Stato, uguaglianza e diritti civili degni del XXI secolo, un mercato trasparente ed aperto a leale concorrenza, un’amministrazione efficiente e non burocratica, università’, ricerca e innovazione. Mi candido quindi per portare un po’ di Italia in Europa e un po’ di Europa in Italia. La mia candidatura è nata con il sostegno di numerosi professionisti, ricercatori, lavoratori e studenti ed è proprio con queste collaborazioni che si sta portando avanti la campagna elettorale”.
Perché il Pd? “Perché ne condivido il principale progetto politico: costruire in Italia un grande partito progressista di respiro Europeo attraverso il dialogo, la discussione democratica ed una sintesi che metta insieme le diverse componenti culturali e politiche che credono in questo progetto. Mi candido con il PD perché credo che sia l’unica forza politica capace di cambiare il nostro Paese in meglio, economicamente, socialmente e culturalmente, nonché l’unica forza capace di governarlo efficientemente risollevando il profilo e la reputazione dell’Italia all’estero, prima di tutto in Europa”.
E’ grande l’impegno di Biondi “per portare avanti una semplificazione della burocrazia. Proprio ‘semplificare’ è la chiave per legare Europa e Italia: una integrazione pratica, più che concettuale, che si basi in particolar modo sulla semplificazione amministrativa. Il principio cardine è il mutuo riconoscimento, che funziona per gli Stati e per le società. Dunque, perché non per gli atti amministrativi?”. E poi c’è la Pubblica Amministrazione, che va rinnovata: “Ho riassunto in 3 punti del mio programma: un computer e non una penna a giudici e cancellieri; Internet e amministrazione 2.0; incentivi all’utilizzo di software Open Source e tecnologie VOIP”. Mica male, del resto nel 2013 le nuove tecnologie, che consentono risparmi e tempi più rapidi, vanno usate come si deve.
Un altro dei temi che sta a cuore al candidato Pd sono i diritti delle persone: “Dopo Parigi, martedì la Camera dei Comuni a Londra ha approvato la proposta di legge sui matrimoni gay. In Europa, l’Italia e’ ormai uno dei pochi Paesi dove non esiste alcuna tutela giuridica per le coppie di fatto, siano queste eterosessuali o omosessuali. Anche in termini di cittadinanza, sostengo fortemente la necessità di riconoscere legalmente come Italiani tutti i bambini nati in Italia. Ci sono altre questioni che ancora ci distanziano dall’Europa, come ad esempio la Legge 40 sulla Fecondazione Assistita, che deve essere cambiata radicalmente”.
Da non trascurare Università e Ricerca: “il sistema anglosassone, che io conosco, funziona ma non va idealizzato. E’ necessario, da una parte, incentivare l’uso di fondi privati. Dato significativo: tra le prime dieci università che accedono ai finanziamenti europei, cinque sono inglesi e nessuna italiana. C’e’ qualcosa che non funziona. D’altra parte, vedo la necessità di stabilire criteri chiari e trasparenti sull’utilizzo di fondi privati per la ricerca nel rispetto della libertà scientifica ed accademica. Un’altra questione centrale su cui insistere sono criteri di valutazione rigidi e trasparenti, ad esempio introducendo regole più precise su peer review e referenze”.
Prossime iniziative di Andrea Biondi:
• 07.02.13 – LONDRA: Drinks nella City con Andrea Biondi. Ore 18.30-21.00 presso Green’s Restaurant in the City, The Runner Bar (Bank), 14 Cornhill, EC3V 3ND
• 08.02.13 – PARIGI: Incontro con Andrea Biondi e Roberto Serra. Ore 21. presso Partito Socialista 2eme arr. – 1, rue Bellan (angolo rue Montorgueil)
• 09.02.13 – AMSTERDAM: Andrea Biondi e Roberto Serra incontrano la comunità olandese. Ore 13.30 presso IISG (Internationaal Instituut voor sociale geschiedenis – International Institute for social history), Cruquiusweg 31 (Angolo Veelaan).
• 10.02.13 – STOCCOLMA: il Circolo PD di Stoccolma presenta l’incontro “Il bello di votare all’estero: possiamo scegliere chi votare”. Interverrà in collegamento Andrea Biondi. Ore 11.30 presso la sede di ABF in Sveavägen 41 (sala Per Albinrummet, primo piano). Qui trovate maggiori informazioni
• 11.02.13 – LONDRA: partecipazione alla proiezione “GIRLFRIEND IN A COMA”, Ore 19 – 22 presso King’s College, (Room S-3.20) Strand, WC2R 2LS. Qui trovate l’evento FB
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