Dici Los Angeles, pensi a Hollywood, sogni Sunset Boulevard, fai un pensierino a Santa Monica e vedi la vita da film di attori, cantanti, grandi uomini d’affari. I milioni, di dollari, che mandano avanti la vita di LA, certo solo di alcuni, le ville da favole, le gioiellerie che ogni tanto salgono alla ribalta quando i Vip californiani acquistano anelli da far girare la testa. Diamanti, orologi, roba da rimanere accecati e non è un caso che proprio a LA ci sia uno dei più grandi rivenditori di articoli di super lusso, gioielleria davvero speciale, alla quale però mancava qualcosa, un tocco che non poteva che essere italiano. Ovviamente. Ecco che allora ‘King of Jewelry’ nel proprio catalogo, per la sua clientela così particolare, ha aggiunto una penna, anzi la regina delle penne, Montegrappa. Il re dei diamanti e la sua queen per una partnership senza eguali, dove il lusso regna sovrano. Anelli con diamanti grandi come noci, braccialetti luccicanti, orecchini e ora anche la penna Montegrappa, simbolo di una tradizione che ha radici lontane e che ha sempre significato un modo di distinguersi.
L’accordo tra Los Angeles e la Montegrappa è stato fortemente voluto dal gioielliere californiano, proprio per dare la possibilità ai propri clienti di avere il massimo. La penna stilografica, di cui la Montegrappa è stata sempre una delle più importanti produttrici, non è solo il simbolo di un passato straordinario, ma può rappresentare ancora oggi un modo per distinguersi, differenziarsi, già quel lusso particolare, firmato ‘made in Italy’ che non ha eguali da nessuna altra parte. E quanto la Montegrappa abbia rappresentato, e continui a farlo, per il mondo americano lo si può capire dai ricordi che evoca quella penna che ormai, dal 1912, da Bassano del Grappa ha dettato la scrittura, in ogni angolo del mondo. Durante la Prima Guerra Mondiale, Ernest Hemingway e John Dos Possos usarono le penne italiane per i loro resoconti come corrispondenti di guerra. Non solo in tempi di guerra, ma anche in quelli di pace: grandi leader europei, non si contano quanti, hanno firmato accordi, documenti, sempre con le Montegrappa, ribadendo così l’attualità della vecchia frase ‘la penna è più potente della spada’. Ora dopo tanta storia fatta di scrittori, presidenti, re, ecco un nuovo capitolo che si apre proprio a Los Angeles con l’ingresso della penna italiana nel regno di ‘King of Jewerly’ accanto ai gioielli più preziosi del mondo. E dal momento che una Montegrappa è un gioiello, diverse sono anche le limited edition disponibili: c’è n’è una creata in onore di Bruce Lee, il re delle arti marziali divenuto una icona del cinema, realizzata in oro 18 carati e argento. Creata per essere ‘indossata’ si può quasi dire, quasi non si avverte la presenza quando la si tiene in mano proprio perchè si adatta in maniera incredibile alle dita. Ma c’è anche un’altra serie di Montegrappa, si chiama ‘Cult Caos’ e sono state disegnate da Sylvester Stallone, che si diletta anche nel design, di articoli di gran lusso ovviamente. C’è poi anche un altro tributo, specialissimo, a ‘The Voice’, la voce di Frank Sinatra, per una penna destinata a chi ama il classico. Da non dimenticare poi la Micra, articolo destinato al pubblico femminile, pesa come una piuma, è prodotta in diversi colori, dal blu cielo, alla lavanda, fino al rosa.
Se Montegrappa ha appena festeggiato un secolo di vita, tra i suoi soci, accanto a Gianfranco Aquila, che detiene la maggioranza del pacchetto azionario, con un 10% c’è anche l’ex pilota di Formula 1 della Ferrari, Jean Alesi, ormai da tre anni co-proprietario dell’azienda di Bassano del Grappa. Alesi è anche testimonial e, in questo ruolo, si aggiunge a una lunga serie di personaggi illustri che negli anni si sono uniti alla Montegrappa, in modi differenti, come Boris Eltsin che con una Dragon d’oro trasferì i poteri a Valdimir Putin, e glielo fece anche notare. E per una Montegrappa si può perdere la testa, anche perché poi ne vengono prodotte non più di ottanta al giorno, come dire un oggetto prezioso e per pochi. L’avevano Gianni Agnelli e Michael Jackson, ma anche Lucio Dalla, ce l’hanno Nicolas Sarkozy, David Grossman, Antonio Banderas e Bill Cosby. E l’elenco potrebbe continuare perchè la Montegrappa la vorrebbero tutti, ma è per pochi.
Discussione su questo articolo