‘Patacca’. Per una tedesca innamorata dell’Italia, e adottata dagli italiani, e’ dura mandar giu’ le accuse di ‘nazionalismo’ alle Olimpiadi lanciate poco sportivamente da Beppe Grillo. ‘Che volete che vi dica, e’ un ‘patacca’…’, dice Josefa Idem, 48 anni e 8 Olimpiadi, appena svestiti i panni della campionessa. Le chiedono se vuol fare politica, e lei, gia’ assessore Pd a Ravenna, frena: ‘Se serve qualche consiglio, ma la poltrona mi da’ il brivido. Preferisco correre’.
Al termine di una carriera luminosa e infinita, un futuro da percorrere gia’ lo ha. ‘Ora basta, mi fermo qui. Ispiriamo una generazione, e’ il motto di questi Giochi. Ecco, mi piacerebbe farlo con i nostri giovani – racconta – Ho ammirato che tutti i canottieri inglesi sul podio ringraziassero Redgrave: un mito, un Sir, ha detto basta ma dall’alto continua a ispirare. Ha avuto tanto dallo sport, ora gli restituisce’ – E lei cosa fara’, da oggi? ‘Il futuro mi intriga piu’ del presente, sempre. Vorrei scrivere storie di sport. Spero di esserci a Rio, per raccontare di vincenti e anche di perdenti: ne ho lette tante, di vite interessanti, anche qui a Londra. E mi veniva la curiosita’ di approfondire. Ora ho il tempo per farlo, mi aiutera’ mio figlio Janek: a 17 anni, ha talento per la scrittura’. ‘Forse sentiro’ meno sensi di colpa: sono stata una mamma acrobata, ma noi atlete ne avvertiamo sempre piu’ del dovuto. Un giorno andai a prendere a scuola Jonas e gli dissi ‘visto che viene anche la tua mamma…’. E lui rispose: ‘ma tu ci sei tanto’. – La sua ultima finale e’ stata da vincente o perdente? ‘E’ stato bello sognare insieme. Peccato, ho perso l’attimo distraendomi al traguardo e poteva andar meglio. Ma come dico sempre al mio psicologo, ho ‘competuto’: questo quinto posto puo’ essere di ispirazione. La storia di Schwazer insegna: si sentiva pressato, crediamo solo al risultato, e invece lo sport come la vita e’ vittoria e sconfitta’.
Che effetto le fa Grillo contro le Olimpiadi ‘nazionaliste’? ‘E’ un ‘patacca’. Coglie i momenti per avere visibilita’ e fare scalpore. In un mondo globalizzato, questo e’ l’evento piu’ globale. Ovvio, si compete per un Paese. Ma non per questo se vinci l’oro invadi le altre nazioni. E poi guardate l’Italia qui ai Giochi, tantissimi atleti nati altrove: allora dire certe cose e’ ridicolo’.
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