Aldo Di Biagio, deputato di Futuro e Libertà eletto nella ripartizione estera Europa, non è preoccupato per i dati degli ultimi sondaggi, che danno il partito a cui appartiene intorno al 2%: “Le società dei sondaggi sono società che operano così come viene loro indicato dal proprio padrone. Visto che noi non li abbiamo mai commissionati, né abbiamo i soldi per farlo, quello è il nostro risultato. L’elettorato – spiega il finiano, a colloquio con ItaliaChiamaItalia – risponderà, noi non abbiamo sbagliato nulla, ne sono convinto”.
L’eletto all’estero ha iniziato le sue ferie in ritardo, rispetto ad altri suoi colleghi. L’8 agosto era a Marcinelle, per la Giornata Internazionale del Sacrificio del Lavoro italiano nel mondo. Poi in Parlamento fino a metà agosto, dopo una missione istituzionale in Eritrea, durante la quale ha fatto parte di una delegazione che ha accompagnato in quel Paese un pull di imprese italiane alla ricerca di nuove opportunità d’investimento. Insomma, per lui poche e brevi vacanza. Di Biagio è già a Roma, attivo. Con il futurista, residente in Croazia, ItaliaChiamaItalia ha parlato, fra le altre cose, di politica e italiani all’estero.
Di Biagio si augura che alla ripresa vera e propria dei lavori parlamentari gli italiani nel mondo, così come quelli residenti nello Stivale, possano assistere “a un vero ritorno della politica. Osservo un Paese che in questo momento ha molto poco da dire. C’è bisogno di un ritorno alla partecipazione, a una volontà di tornare a credere, perché vedo un’Italia che non crede più a nulla. Questo è un elemento negativo e credo che la politica debba contribuire a ridare speranza ai cittadini, anche attraverso scelte non propriamente economiche ma sempre importanti per il Paese, come la modifica della legge elettorale e la possibilità di qualche riforma costituzionale. Sarebbe un segnale molto bello e importante. Noi di Fli – assicura – faremo la nostra parte”.
Questo distacco dalla politica da parte dei cittadini, non è causato dalla politica stessa? “Beh, certamente, anche la politica ha le sue colpe, in generale. Sono colpe che hanno origini antiche, e non possiamo negarle. Ma la politica è tutto. Quindi bisogna trovare nuovi stimoli per fare in modo che gli italiani tornino ad avere fiducia”. Il progetto di Gianfranco Fini, Mille per l’Italia, va anche verso questa direzione: “E’ una iniziativa – commenta Di Biagio – che nei giorni scorsi ho trasmesso anche al mondo dell’emigrazione. L’obiettivo è proprio quello di chiedere più partecipazione, alla società civile, ai cittadini, a tutti coloro che abbiano voglia di impegnarsi. E magari, chissà, anche a qualche membro dell’attuale governo…”. Ovvero? Il deputato Fli non si sbilancia: “Non sta a me dirlo, ciascuno deve fare le proprie scelte. Posso dire che ci sono diversi esponenti di governo che stimo, da Riccardi ad altri. Ma stimare non è chiamare in causa, non ci confondiamo… Dico solo che mi farebbe piacere se potessero far parte di un progetto come il nostro”.
Mille per l’Italia, dunque, con Fli che continuerà ad esistere, perché “è il risultato di una scelta coraggiosa, lungimirante. Abbiamo visto lontano, oggi però bisogna avere la capacità di evolversi, le esigenze del momento ci impongono di fare scelte importanti: ecco il richiamo alla società civile”.
Una battuta sulla polemica dell’estate, quella che riguarda la scorta del presidente della Camera e leader Fli, Gianfranco Fini: “Come tutte le estati è in atto una campagna disperata contro Fini, che non ha alcuna responsabilità, perché la scorta delle massime cariche dello Stato la gestisce il Viminale”. Facciamo notare a Di Biagio che ci sarebbero quegli 80mila euro spesi per ospitare la scorta in hotel… “Volenti o nolenti, i presidenti di Camera, Senato e Quirinale devono avere la scorta. E dove vanno loro, va la scorta”.
Abbandoniamo la polemica e torniamo su temi che riguardano più da vicino gli italiani nel mondo e la politica che si occupa di loro. Nel futuro di Fli è probabile, secondo quanto dichiara Di Biagio a ItaliaChiamaItalia, una alleanza con l’Udc di Casini: e quindi, conferma il deputato, con Ricardo Merlo, fondatore e presidente MAIE. E proprio sul Movimento degli italiani all’estero, chiediamo un parere a Di Biagio: “Merlo gode di una profonda stima da parte mia. Credo che il suo sia un progetto di grande valore, specialmente in Sud America. Forse lo è meno in realtà come l’Europa e Nord America. Detto questo, ritengo che comunque valga la pena guardare con attenzione al MAIE, che svolge bene il suo compito, che ha in qualche modo nel proprio Dna una vocazione verso l’associazionismo che va rispettata”.
Iniziative di Fli all’estero, dopo la pausa estiva? “Noi siamo una realtà che non ha risorse, che non può mettere in moto molte iniziative. Si partirà con Mille per l’Italia, e poi mi auguro che ciascuno attivi le proprie capacita’ di coinvolgimento. Mi aspetto che la partecipazione di ciascuno non parta solo per motivi di comodo… questo non ci interessa. A noi interessa avere persone che ci credono, che abbiano per così dire una ambizione romantica. Che vogliano esserci per dare un contributo e non necessariamente per vincere”.
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