Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, in questi giorni in missione istituzionale e economica del FVG negli Stati Uniti, durante la sua visita ieri, domenica, a Ellis Island, ha voluto sottolineare l’importanza degli italiani all’estero. I corregionali in particolare, secondo Serracchiani rappresentano un’opportunità per la Regione sia sotto il profilo della qualità delle relazioni con gli Usa, che dello sviluppo della promozione economica e della cultura.
Durante la visita a Ellis Island Serracchiani era accompagnata dal console generale Francesco Genuardi e da una delegazione di rappresentanti dei corregionali a New York. A illustrare la storia e quanto esposto nel museo che Serracchiani ha visitato assieme all’assessore regionale Cristiano Shaurli sono stati i "rangers" Sam Webb e Franco Paolino: il parco di Ellis Island e della Statua della Liberta’, infatti, e’ uno dei parchi nazionali ed e’ gestito dalla National Park Service.
L’isolotto alla foce dello Hudson nella baia di New York fu, tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, il principale punto di ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti – accolse piu’ di 12 milioni di aspiranti cittadini statunitensi – e dal 1990 oggi ospita l’Immigration Museum. Il picco piu’ alto si ebbe nel 1907 con 1.004.756 persone approdate.
Nel 1924 vennero introdotte le quote d’ingresso – per l’Italia 7.400 – e con la Depressione del ’29 furono ridotti ulteriormente gli ingressi. Durante la seconda guerra mondiale fu centro di detenzione per giapponesi, tedeschi e italiani fino a che nel 1954 il Servizio Immigrazione lo chiuse definitivamente.
L’emigrazione italiana si e’ sviluppata in due flussi: il primo – dal 1876 al 1900 – e’ quello caratterizzato per la gran parte da emigrati del Nord Italia, soprattutto dal Friuli Venezia Giulia, oltre che da Veneto e Piemonte. Dal 1900 in poi il flusso riguardo’ quasi interamente il meridione d’Italia.
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