"L’ingegnere decolla a Southampton" il titolo di un articolo del Quotidiano della Calabria dedicato al 28enne crotonese Adriano Germinara, che da due anni svolge un dottorato di ricerca sull’aerodinamica computazionale all’università di Southampton, in Inghilterra.
"L’aerodinamica computazionale per lo studio delle transizioni turbolente nei flussi ipersonici, volti al design di velivoli ipersonici", è il tema dei suoi studi di dottorato. Recentemente, a testimonianza dell’importanza di tali studi in un settore dell’avanguardia scientifica, ha scritto un report per l’Agenzia spaziale europea, in collaborazione con la DLR, il centro spaziale tedesco, che ha sperimentato le sue ricerche.
A giugno, inoltre, ha portato il suo conference paper, come è consuetudine dei dottorandi nelle università anglosassoni, a Dallas, alla Fludynamics conference dell’Aerospace Industries Association, trattando della ricettività dell’alta velocità delle onde acustiche, in un incontro scientifico rivolto ai Paesi membri della Nato, analogo a quello cui aveva partecipato a Monaco l’anno prima. Un’altra pubblicazione è stata proposta in una conferenza a Glasgow.
La differenza con l’università italiana, dice, è "la multiculturalità", il che rende tutto "più stimolante". Gli inglesi sono addirittura "una minoranza" nella sua facoltà: "Lì ti rendi conto di essere cittadino del mondo. L’Italia, ammette, non gli manca granché. Come noto, nell’ambito dei Paesi industrializzati, il nostro è uno di quelli che meno investono nella ricerca, laddove "il dinamismo professionale" è la cifra delle università inglesi. Oltre a ingenti fondi governativi, finanziamenti giungono dall’industria privata. Germinara cita, fra gli altri, Airbus e la stessa Agenzia spaziale europea. Inoltre nelle sue ricerche ha investito la filiale britannica della MBDA, principale consorzio europeo di tecnologie per la difesa.
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