Gian Luigi Ferretti da oggi fa parte del Movimento Associativo degli Italiani all’estero fondato e presieduto dall’On. Ricardo Merlo. "Deluso dai partiti – spiega a ItaliaChiamaItalia – ho aperto la manifestazione annunciando la mia adesione ad un grande movimento associativo degli italiani nel mondo".
Ferretti è un politico italiano che ha iniziato a militare giovanissimo nel MSI di Almirante, per poi seguire Gianfranco Fini in Alleanza Nazionale. Non si è mai riconosciuto davvero nel Popolo della Libertà e il nuovo partito di Fini, il Fli, gli fa venire l’orticaria. Anche se lui pubblicamente forse non lo ammetterà mai.
Membro del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, per anni è stato Coordinatore del Ctim – il Comitato Tricolore per gli italiani nel mondo – fondato da Mirko Tremaglia. Proprio al fianco di Tremaglia Ferretti ha combattuto tante battaglie a favore degli italiani all’estero. E nel suo intervento di saluto pronunciato durante l’evento del Maie a Buenos Aires, ha voluto ricordare lo storico ministro degli italiani nel mondo: “Vorrei che fosse qui il mio maestro Mirko Tremaglia. Ma forse c’è, ne avverto la presenza. Tremaglia che sognava l’unione degli italiani nel mondo, non voleva divisioni. ‘Non esportiamo i partiti italiani all’estero – diceva – ma costruiamo un grande movimento espressione delle associazioni, quelle associazioni che hanno tenuto insieme le nostre comunità, che hanno custodito e tramandato le tradizioni della Patria’. Cos’è questo, amici miei, se non il Movimento Associativo degli Italiani all’Estero?”.
“Tremaglia – ha continuato Ferretti – voleva che gli eletti al Parlamento Nazionale evitassero di isolarsi, di farsi fagocitare dalle logiche dei partiti, ma che fossero abili ad intrecciare relazioni e rapporti con le forze politiche italiani nell’interesse degli italiani nel mondo”.
Per Ferretti è stato proprio Ricardo Merlo, “figlio di emigrato italiano, nato in Argentina”, a raccogliere più di ogni altro l’insegnamento di Tremaglia. Merlo che oggi siede in Parlamento e “ha una splendida interazione con il più influente leader italiano”, ovvero – secondo Ferretti – Pier Ferdinando Casini.
Dunque, Ferretti ha chiesto di poter far parte del Maie “nel nome di Tremaglia, nel nome degli ideali e dei valori ai quali sono stato coerentemente fedele per tutta la mia vita”. Non è affatto stanco di combattere per gli italiani nel mondo, anzi: “Malgrado i miei capelli bianchi, le mie rughe, le cicatrici di tante battaglie – non ho perso la voglia di lottare con e per gli italiani nel mondo. E, con tutto l’entusiasmo della mia giovinezza – voglio ancora una canzone da gettare al vento e una bandiera da innalzare al sole!”, ha concluso.
A questo punto qualcuno potrebbe pensare che Ferretti abbia fatto questa mossa per garantirsi in qualche modo la candidatura con il Maie alle prossime politiche: sarebbe anche legittimo. Ma lui a ItaliaChiamaItalia dichiara: “Nessuno si faccia venire strane idee in testa. La fiera delle candidature non mi appassiona”. Staremo a vedere.
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