La chiusura del Consolato d’Italia in San Gallo risponde ad una logica insostenibile in merito all’applicazione della controversa legge sulla revisione della spesa approvata dal governo italiano. Le regole per farla applicare sono verificate e messe in essere dal commissario speciale Carlo Cottarelli e non dai funzionari della Farnesina. Perciò la decisione presa dal Ministero degli esteri italiani è aspramente e giuridicamente contrariata sia dal locale Com.It.Es., dal comitato costituitosi in San Gallo contro la chiusura del Consolato d’Italia, sia da molte associazioni, patronati, forze politiche e sindacali italiane e svizzere presenti nella circoscrizione.
Lunedì 25 agosto alle ore 20.00 i rappresentanti della comunità e la popolazione italiana, nonché esponenti politici svizzeri, giornalisti e funzionari dell’amministrazione di vari cantoni della Svizzera orientale, incontreranno nella città di San Gallo in un’assemblea pubblica il Senatore della Repubblica italiana, Claudio Micheloni, il quale assieme ai componenti il Comitato degli italiani all’estero nel Senato della Repubblica a Roma si è impegnato in una strenua battaglia per convincere il Vice Ministero degli esteri con delega alla rete consolare, Lapo Pistelli, a resettare la chiusura della sede consolare di San Gallo.
Nulla è definitivo e nulla è dato per scontato perché nonostante la chiusura della sede consolare i cittadini italiani ivi residenti non si danno per vinti. Anzi, a testa alta continueranno la loro opera di interdizione e di rivendicazione chiedendo maggiore giustizia sociale e una più efficace rappresentanza delle istituzioni italiane nella Confederazione elvetica in termini di diritti. I rapporti tra i due paesi non possono essere determinati solo da interessi economici, perché prima di ogni cosa vanno favoriti e promossi, con le dovute garanzie e tutele i diritti delle persone.
Intanto, il Comitato contro la chiusura del Consolato d’Italia in San Gallo si è costituito parte civile contro il Ministero degli esteri italiano, e per il 10 settembre 2014 è stata aggiornato, presso il Tribunale Amministrativo di Roma, il dibattimento tra i loro rappresentanti e il Ministero degli esteri italiano. Nelle valutazioni fatte dal Comitato di San Gallo esistono le motivazioni giuridiche per dimostrare l’irregolarità della chiusura della loro sede consolare.
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