La Finanziaria 2013, cancellando la voce riguardante i siciliani che vivono nelle varie parti del mondo, più numerosi dei residenti nell’Isola, è di fatto una Finanziaria dimezzata. Rompere il rapporto culturale con loro, significa separare dall’Isola chi vive fuori. Cioè l’altra Sicilia. Semplicemente sconvolgente. Le proteste dei siciliani non mancano. Emblematica la nota che, oggi stesso, il nostro Mario Caruso, siciliano di Militello, Deputato di Scelta Civica eletto nella Circoscrizione Estero Europa e forte sostenitore dell’iniziativa avviata da Sicilia Mondo, ci ha trasmesso per conoscenza dopo una cordiale conversazione telefonica.
E’ indirizzata al Presidente della Regione Crocetta, all’Assessorato Regionale alla Famiglia – all’Assessore Bonafede e alla Dirigente Generale Corsello, al Presidente della Assemblea Regionale Ardizzone ed a 12 indirizzi di parlamentari e Partiti politici.
Ecco il testo:
“Egregio Presidente Crocetta, con la presente intendo condividere con Lei delle considerazioni scaturite nell’apprendere attraverso gli organi di stampa che il bilancio di previsione per l’anno 2013 della Regione Sicilia, che Lei presiede, non vedrà assegnato i fondi per le attività relative all’emigrazione, espressamente previsti da molti atti emanati dalla Regione, cominciando dalla legge regionale 55/1980 recante ‘Nuovi provvedimenti in favore dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie’ fino ad arrivare al decreto assessoriale 12 febbraio 2007 recante ‘Direttive relative ad iniziative di turismo sociale in favore delle famiglie siciliane emigrate all’estero’ dell’Assessorato del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell’Emigrazione. Non le nascondo il mio sgomento. Da siciliano residente all’estero da più di quarant’anni e da sempre attivo nella comunità italiana, oltre che siciliana radicata in Germania, le posso garantire che negli anni, attraverso l’istituto previsto dai sopraccitati provvedimenti, è stato possibile aiutare innumerevoli persone in difficoltà. Per quel che riguarda la Regione Sicilia, l’istituzione della Consulta regionale della emigrazione rappresentava un punto importante in campo sociale e sicuramente segno di grande sensibilità delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni nei confronti dei siciliani che per molteplici motivi, e purtroppo la maggior parte delle volte per la necessità di un nuovo inizio più generoso, hanno lasciato la Sicilia. Famiglie che si separavano vedendo partire un padre, una madre, un figlio, hanno trovato nelle strutture finanziate attraverso il contributo in questione, un fondamentale punto di riferimento.
Le iniziative promosse, in primis la realizzazione di viaggi nei territori siciliani di origine volti a quegli emigranti che si trovavano in difficoltà economica o che semplicemente non si sono mai potuti permettere di coprire le spese di viaggio da terre lontane come le Americhe o l’Australia perché troppo onerose, hanno contribuito al rafforzamento del legame con la terra che li ha visti partire. Un’idea di identità regionale condivisa e portata con orgoglio nelle realtà all’estero che va coltivata perché fonte di ricchezza.
Non dimentichiamoci la rilevanza apportata sul piano socio-economico dai siciliani emigrati nelle realtà locali estere di residenza. Investire, sostenere e qualificare questi lavoratori con iniziative volte a favorire un maggiore inserimento e l’acquisizione di posizioni professionali più elevate rappresenta un ulteriore strumento per la crescita individuale e della Regione stessa. Costruire e mantenere legami stabili con la presenza economica siciliana, con aziende italo-estere, aziende estere che hanno rapporti commerciali con la Sicilia ed aziende siciliane proiettate verso i mercati internazionali. Le potenzialità sono infinite.
In tempi difficili come quello che ci troviamo a vivere è d’obbligo eliminare gli sprechi, le voci di spesa futili e dare importanza alle necessità essenziali e attività mirate alla crescita e allo sviluppo. In virtù di questo, sarei pienamente d’accordo in un maggior controllo al momento di decidere quale iniziativa o progetto finanziare, per evitare usi impropri e illegittimi. Mi trovo invece in totale disaccordo con la decisione di non destinare alcun fondo al settore emigrazione, colpendo l’intera popolazione dei Siciliani nel Mondo. Da siciliano all’estero e da Deputato eletto nella circoscrizione Estero – Ripartizione Europa – seguirò questa vicenda con molta attenzione, nella speranza che si possa tornare a dimostrare ai nostri corregionali emigrati in tutto il Mondo quella sensibilità che ci contraddistingue e non abbandonandoli. Certo della sua comprensione e grato per l’attenzione riservata alla presente, porgo i miei migliori saluti. Cordialmente, on. Mario Caruso”.
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