Secondo giorno di assemblea plenaria del Consiglio Generale degli italiani all’estero, in corso ala Farnesina. Parlando di riforme degli organi di rappresentanza degli italiani nel mondo, il segretario generale Elio Carozza spiega: “I Comites non vanno toccati, sono la prima e necessaria istituzione di rappresentanza, presente in tutti i territori. E’ per questo motivo che non ho mai espresso un parere negativo così forte e deciso come in questo caso, perché governo e ministro non ci avevano segnalato l’iniziativa. Ero convinto che il nostro parere non sarebbe servito a niente, tutte le iniziative sono state prese per evitare lo smantellamento dei Comites, invece con l’accoglimento del nostro parere negativo vi assicuro che i Comites non saranno toccati e il Cgie rimarrà per sempre".
Dunque secondo Carozza "non c’è alcuna volontà da parte del governo di toccare Cgie e Comites, c’è solo la proposta di ridurre il numero dei consiglieri".
Carozza ha anche precisato che nell’ambito della riforma della legge sul CGIE, “noi puntiamo a rafforzare il valore delle Commissioni continentali, che chiameremmo ‘assemblee continentali’, e il Consiglio generale diventerebbe un semplice punto di raccordo. Le commissioni dovrebbero poter discutere direttamente con le istituzioni le specificità delle proprie questioni". "Non possiamo non tener conto – ha concluso – del dibattito italiano sulle riforme e sullo snellimento delle istituzioni di rappresentanza".
Per Valter Della Nebbia, rappresentante degli Stati Uniti, "limitare le riunioni a quelle continentali limita l’espressione di questo Consiglio, per non parlare del taglio dei consiglieri: io capisco la spending review ma qui si parla di volontari. Se proprio si deve tagliare, bisogna comunque mantenere la rappresentanza di almeno un consigliere per Paese".
Secondo Augusto Sorriso, anche lui CGIE Usa, "vedersi una volta l’anno significherebbe fare solo turismo". "Il mio terrore è che alle prossime elezioni dei Comites, che dovrebbero essere quest’anno anche se non ci credo, vada a votare una percentuale molto minima di persone, e che il governo colga l’occasione per dire ‘se non interessano li togliamo’. Resta comunque imprescindibile il doppio appuntamento della plenaria".
Per Mariano Gazzola, Argentina, "il parere che è stato dato al piano di riforma del governo è stato frettoloso, non si può valutare tutto di una proposta in 20 ore. Con la proporzionalità della rappresentanza molti Paesi resterebbero fuori, alcune commissioni si ridurrebbero della metà. Bisogna dichiarare nullo il parere formulato al governo, per via della mancanza del presupposto dell’urgenza".
Secondo Luciano Neri, Pd, "discutiamo tanto di riforme ma non siamo in grado di proporci in modo credibile, il problema non è certo il numero dei consiglieri o dei Comites. Oggi siamo nelle condizioni di dire e di fare troppo poco". Per quanto riguarda il tema della rappresentanza, "o si viene eletti direttamente o non si rappresenta nulla, una delle soluzioni può essere l’elezione diretta del Cgie". Sulle modalità di voto "sono anche io convinto che non si andrà a votare entro il 2014, ma si introduce il superamento del voto per corrispondenza introducendo il voto nel seggio o elettronico. Il voto per corrispondenza favorisce chi ha rapporti con i patronati, i quali anche loro devono ripensare il proprio ruolo".
Massimo Romagnoli, consigliere residente in Grecia, attacca Carozza: "Le riduzioni dei costi si fanno quando ci sono degli sprechi, se non si ottengono risultati o se lo stesso risultato si può ottenere in altri settori. Per quanto riguarda il primo punto, con solo 800mila euro riusciamo a far circolare le istanze di milioni di italiani che vivono all’estero: piuttosto dobbiamo puntare la luce sugli enormi delle opere pubbliche in Italia. Il problema allora non è del Cgie, ma del nostro segretario generale che non si fa rispettare: non si è fatto capire la forza di questo organismo, non si riesce a fare lobby e a fare informazione, come non la fa questo comitato di presidenza che ci tiene all’oscuro delle sue decisioni".
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