Renata Bueno, deputata 33enne italo-brasiliana, eletta con l’USEI – Unione Sudamericana Emigrati Itaiani – alle Politiche di febbraio nella ripartizione estera Sud America, è stata intervistata dal quotidiano La Repubblica. L’On. Bueno è membro della componente MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, alla Camera dei Deputati. Ha ottenuto 20mila preferenze alle ultime elezioni, in realtà anche grazie al sostegno di suo padre, Rubens, leader del partito socialista brasiliano alla Camera.
In Brasile la gente è stanca delle ruberie dei politici e in queste ore è scesa in piazza. Bueno la racconta così: “La maschera del governo, che ha sempre presentato di sé un’immagine molto diversa dalla realtà, è caduta. Lula e ora la Rousseff hanno nascosto l’inflazione e i tanti problemi enormi che ancora ci sono, dietro un’immagine internazionale rassicurante, e alla fine è successo ciò che era inevitabile: la protesta”. La deputata conferma che c’è preoccupazione per questi eventi, ma detto questo la sua “vera preoccupazione è per il populismo del governo”. Ma il Brasile sta crescendo, è forte. Addirittura, l’onorevole spiega che “per alcuni aspetti l’Italia può prendere esempio dal Brasile, che ha retto meglio la crisi economica: con i suoi 180 milioni di abitanti ha più spazio per la produzione”.
Renata Bueno racconta l’esperienza della campagna elettorale che poi l’ha portata in Parlamento a Roma: “Alle elezioni ho preso 20 mila voti e il capolista era argentino (Eugenio Sangregorio, presidente USEI, ndr), io ero la quarta della lista. Col Porcellum non sarei mai entrata in parlamento, ma per fortuna nelle circoscrizioni degli italiani all’estero si vince perché si prendono le preferenze”.
L’italo-brasiliana è sempre più convinta dell’importanza di “essere indipendente da un partito. E’ un privilegio al quale non voglio rinunciare”; poi spiega però che in qualche modo ha fatto riferimento al Pd, per esempio, quando si è trattato di votare il presidente della Repubblica: “Mi è stato risposto che loro avrebbero votato Prodi, poi però i voti per lui erano 9, compreso il mio”.
A Renata piacciono il ministro Kyenge, “che è molto battagliera”, e il presidente della Camera, Laura Boldrini. “E poi il ministro Bonino, naturalmente: ha un’esperienza enorme”. Per concludere, una battuta sulla presidente del Brasile, Dilma Rousseff: “Lei si è dimostrata forte. Sono i principi del Pt, il partito dei lavoratori, che mi lasciano perplessa: troppo populisti”.
I COMMENTI ALL’INTERVISTA Interessante leggere i commenti dei lettori di Repubblica all’intervista di Bueno, che nella stragrande maggioranza dei casi non sembrano condividere le parole della deputata. Jessica Lima, per esempio, scrive: “Incredibile come alcuni brasiliani hanno questa orribile impressione che devono essere ogni volta più italiani per essere accettati in questa società. Smettila Bueno, sei brasiliana punto e basta e per fortuna non mi rappresenti. Lei, anzi tu, dovresti informarti meglio sulle proteste in Brasile prima di sparare delle informazioni errate e far in modo che i media internazionali divulghino le cose come non stanno succedendo”.
GN, italiano residente in Brasile, avverte: “La sig.ra Bueno e’ una professionista della politica, alle ultime elezioni svolte in Brasile nell’ottobre del 2012 non é stata rieletta come consigliere comunale a Curtiba e ha pensato bene di candidarsi all’ultimo momento al parlamento italiano e grazie al potere del padre, che é presidente del PPS (Partito Popular Socialista) ha preso 20 mila voti. Per quanto concerne le manifestazioni che stiamo vivendo qui quotidianamente, le proteste riguardano la classe politica in generale e non soltanto il governo. Si protesta anche e per l’alto costo di vita che é da paesi di primo mondo, a São Paulo il costo di un appartamento é di 15 mila reais per metro quadro, piú o meno 5 mila euro. La pressione fiscale é altissima ma mancano scuole, ospedali, insomma un paese di terzo mondo con costi di vita da primo mondo”.
Fabiortx non è d’accordo con quanto affermato dall’On. Bueno: “Questo suo sguardo sulla realtà dei riscontri in Brasile, non è vero per niente! Non è così chiaro che le proteste siano dirette al partito del governo, ma a tutti i partiti ed anche ai politici in generale, perchè la corruzione in Brasile si fa presente a parecchi partiti politici! Parliamo senza menzogna! Ci sono proteste contro i capi dei governi locali in tutto il paese, alleati ed oppositori al governo nazionale. Mi dispiace per Lei che inizia male la sua carriera politica, anche se in Italia! Come adesso si dice in Brasile a tutti i politici, Lei non rappresenta a me, neanche a tantissimi brasiliani”.
Bonfim555: “Repubblica, perchè non intervistate qualcuno di bolsa familha (classe meno abbiente) o come si dice qua di faixa, sentite se vi fa gli stessi discorsi populistici e in grande parte demagogici e falsi che vi fa la Bueno (Pps do brasil, come chiedere a un elettore di Forza Italia di parlare bene o a favore di qualcuno del partido di Vendola…). Come siete ottusi, Repubblica, a non pensare che questa protesta è montata dalla classe borghese qui”.
Secondo Guido Gazzoli l’intervista di Repubblica a Bueno è “davvero bruttissima, specie per chi conosce cosa si cela dietro le elezioni di Italiani all’estero: vere e proprie lobbies in gara per un posto o due che rappresentano un vero terno al lotto. Se pensiamo che la maggior parte degli Italiani all’estero ormai di Italiano non capisce nulla, incluso anche qualche politico eletto, c’è da stare poco allegri”.
Daniel Machado, italo-brasiliano, scrive: “Le manifestazioni sono contro tutti i partiti politici e brasiliani, non solo contro l’attuale governo. E contro le persone come lei, che rubano ogni anno al popolo brasiliano!”.
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