Pare che il governo argentino trascorra il suo tempo a scavare nella sua storia e nella sua geografia, invece che occuparsi di problemi ben più seri che riguardano l’economia e la disoccupazione crescente. E’ la solita strategia dei potenti, che sanno come turlupinare il popolo inducendolo a guardare il dito e non la luna. Dopo l’inutile pretesa di giocare la carta delle Falkland con un referendum scontato, la leva dell’ orgoglio nazionale di una presidentessa evidentemente a corto di progetti, ha presa facile nell’ultima guerra, per fortuna simbolica, che scava nel passato per ottenebrare le menti sul presente. Chavez insegna.
Cui prodest riscrivere la Storia rimuovendo la statua di Colombo e processando l’illustre studioso e navigatore? Puo’ servire a restituire le radici strappate a una popolazione che non c’è più, mentre quella attuale certamente trae le sue origini proprio dalla mescolanza? Un nuovo film sulla violenza dei conquistadores alla Oliver Stone o una riproposizione di quel capolavoro, "Mission", sulla forza che determina il diritto e sulla barbarie storicamente riconosciuta della Spagna e del Portogallo nel Nuovo Continente, basterebbe a rinnovare la memoria e la verità dei fatti.
Ma che c’azzecca Colombo con le ambizioni sfrenate delle monarchie europee, altrettanto feroci e spietate con i popoli del vecchio continente? Colombo e’ un esploratore, un appassionato del mare, uno studioso di carte nautiche e di testi antichi, un pioniere che sogna di superare le colonne d’Ercole e di scoprire nuove rotte, che morira’ in miseria e nell’indifferenza di chi avrebbe dovuto riconoscergli la gloria. Certo, e’ anche figlio del tempo, religiosissimo servo di Dio, del papa e dei cattolicissimi re di Spagna, maniaco dell’evangelizzazione degli indigeni. Ma rimane una gloria della nostra Storia e cancellarne i meriti e’ operazione ipocrita e sbagliata.
"Attualizzare il passato e storicizzare il presente" significa riconoscere e riflettere sugli errori, ma succede oggi che qualcuno tra i nuovi potenti trasformi questo monito in un’arma di distrazione di massa usata per nascondere le proprie incapacità. Presidente Kirchner, invece di rimuovere statue e guardare al passato con occhi strabici, si occupi di muovere l’economia e di guardare al futuro del suo popolo, che le ha dato fiducia. Senza offendere l’onore e la dignità degli Italiani che vivono nel suo Paese.
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