"Il governo italiano deve porre in essere le giuste azioni per garantire adeguata assistenza a Chico Forti, il nostro connazionale rinchiuso in un carcere di massima sicurezza della Florida in seguito a una condanna all’ergastolo comminatagli da un giudice di Miami". E’ quanto chiede il deputato Pdl Michele Scandroglio, in un’interrogazione rivolta al ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, e sottoscritta da altri parlamentari, tra cui anche l’ex ministro Renato Brunetta.
"Proprio oggi – dichiara Scandroglio illustrando la sua iniziativa – cadono 12 anni dalla sentenza di condanna di Chico Forti, datata 15 giugno 2000 e giunta in seguito a un iter processuale durato soltanto 25 giorni. Nel corso di questi 12 anni sono stati presentati cinque appelli per la revisione del processo, ma tutti sono stati rifiutati dalle varie Corti, senza motivazione né opinione. Eppure – prosegue il deputato – la richiesta di revisione è basata su un’ampia documentazione probatoria, dalla quale sembrano emergere lacune e contraddizioni in ordine alle indagini che hanno portato alla condanna. Chico Forti, come si può leggere sul suo sito, ‘non chiede pietà, non chiede nessuna grazia, chiede solo di poter essere giudicato sulla base dei fatti, sulla base di prove, in poche parole vuole solo avere un processo giusto’. Da tempo i familiari di Chico Forti si battono per la riapertura del caso, sostenuti in tutta Italia da un vasto e crescente movimento d’opinione".
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