A quasi otto mesi dall’incidente che li coinvolse in mare al largo delle coste del Kerala, l’unica notizia che hanno ricevuto i maro’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in queste ore e’ l’ennesima decisione del tribunale di primo grado di Kollam di rinviare l’inizio del loro processo all’8 novembre. Una situazione, ha tuonato oggi il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che sconcerta l’Italia. La decisione indiana era pero’ prevedibile, visto che prima di entrare nel merito di quanto accaduto fra la petroliera Enrica Lexie e il peschereccio St Anthony quel 15 febbraio, con la morte di due marinai indiani, il giudice P.D. Rajan vuole attendere la pubblicazione da parte della Corte Suprema di New Delhi della sentenza sul ricorso dell’Italia che rivendica la giurisdizione sulla vicenda. Gli analisti ricordano che se il verdetto fosse favorevole alle ragioni italiane, il processo di Kollam cadrebbe immediatamente, mentre una sentenza avversa lo rimetterebbe subito in moto, generando una ‘neverending story’ che si trascinerebbe per tempi biblici nei tre gradi del processo indiano.
‘Siamo allibiti e sconcertati’ per la questione dei maro’, ha detto oggi Terzi, per il fatto che uno ‘Stato di diritto come l’India non riesca a esprimere con coraggio un giudizio in tempi rapidi che li riporti a casa’. ‘Il tema – ha spiegato – e’ stato portato in tutte le istanze, con oltre 100 interventi specifici’. In tutti e’ stato dato ‘riconoscimento di principio’ alla posizione italiana, che e’ ‘chiarissima sul piano giurisdizionale’. Il titolare della Farnesina ha aggiunto che all’Assemblea generale dell’Onu e’ stato fatto un ulteriore passo avanti. Ma l’Italia, ha ricordato, nella peggiore delle ipotesi, ovvero qualora la sentenza fosse sfavorevole, ‘avviera’ tutta una serie di azioni a livello internazionale e a quel punto si aprirebbe anche sul piano legale una controversia tra Stati’. ‘Ma non voglio neanche immaginare – ha concluso – che questo debba avvenire. Se c’e’ una cognizione dei valori fondamentali nel sistema giuridico indiano, deve esserci una conclusione che vada nel senso a noi favorevole’.
Da parte sua, intervenendo ad una riunione congiunta delle Commissioni Difesa di Camera e Senato, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola ha assicurato che Roma segue ‘tutti i giorni la sorte dei due maro”, anche ‘con la presenza costante dal 15 febbraio di un team di 5-6 persone. Siamo fiduciosi nella Corte Suprema indiana, che ha i suoi tempi, ma non e’ che in altri Paesi la giustizia sia alla fin fine piu’ veloce’.
Dopo il periodo trascorso in carcere a Trivandrum e nella Borstal School di Kochi, Latorre e Girone risiedono dal 2 giugno scorso in un albergo di Fort Kochi, godendo di una liberta’ dietro cauzione con l’obbligo comunque di presentarsi tutti i giorni in commissariato. La loro vicenda e’ praticamente scomparsa dai media indiani e questo rende ancora piu’ complessa la percezione di quanto avviene attorno a loro, anche a livello giudiziario. Il rinvio del processo di Kollam addirittura di quasi un mese e’ interpretato da alcuni come un segnale che per la sentenza della Corte Suprema si dovra’ avere ancora molta, molta pazienza.
Discussione su questo articolo