I tagli che hanno colpito anche il ministero degli Esteri e i capitoli che più da vicino interessano gli italiani all’estero, spingono sempre più istituzioni e associazioni a rivolgersi ai privati per raccogliere fondi. Ed è giusto che sia così: lo Stato italiano, ridotto com’è, non può farsi carico di tutti i costi.
In alcuni casi, la ricerca di sponsor privati per finanziare le attivita’ culturali, viene portata avanti già da qualche anno. In Georgia, per esempio, dove anche quest’anno l’ambasciata italiana a Tbilisi sceglie la formula del fundraising per programmare le iniziative di cooperazione culturale per il 2012.
Sul sito web della nostra sede diplomatica è stato pubblicato un avviso di selezione per raccogliere le adesioni di imprese, associazioni e istituzioni interessate a sponsorizzare gli eventi del prossimo anno; eventi che potranno essere programmati, logicamente, solo a raccolta fondi avvenuta.
Fonti diplomatiche spiegano che questo meccanismo mira a garantire maggiore trasparenza. Un meccanismo che ha consentito lo scorso anno di raddoppiare il budget disponibile per le attivita’ di cooperazione culturale. Nel 2011, infatti, proprio attraverso gli sponsor privati, è stato possibile raccogliere 13mila euro. E per le imprese e le associazioni che hanno contribuito c’e’ stato un ampio ritorno in termini di visibilità: infatti agli sponsor viene data la possibilita’ di pubblicare il proprio marchio o logo su inviti, volantini, manifesti e cataloghi relativi alle varie iniziative.
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