Secondo fonti di agenzia, il senatore di Scelta Civica Aldo Di Biagio è indagato dalla Procura di Roma: per lui è stato ipotizzato il reato di associazione per delinquere, nell’ambito dell’inchiesta per la truffa ai danni dell’Inps e del ministero di Giustizia.
Di Biagio, 48 anni, parlamentare eletto nella ripartizione estera Europa, alla sua seconda legislatura, contattato da ItaliaChiamaItalia dichiara: “Per me è una doccia fredda. Non so nemmeno io di cosa si stia parlando. Da quel poco che ho capito, si tratta di questioni relative a oltre dieci anni fa e io non mi occupo di Enas ormai da una vita. Da quello che so io non sono nemmeno indagato, ma ritenuta persona informata dei fatti. Cercherò di fare chiarezza, sto rientrando a Roma proprio per questo”. Di Biagio afferma di essere “sereno” e “in attesa di conoscere tutti i dettagli della vicenda”.
“Non sono nemmeno indagato”, ribadisce il senatore. Ma secondo quanto si apprende l’avviso di garanzia nei suoi confronti sarebbe in corso di notifica.
L’inchiesta in cui sarebbe coinvolto Di Biagio intanto ha portato in carcere questa mattina due avvocati, Nicola Staniscia e Gina Tralicci (marito e moglie), nonche’ la funzionaria dell’Enas Adriana Mezzoli. Agli arresti domiciliari e’ finita invece Barbara Conti, collaboratrice dello studio Staniscia.
Al centro della vicenda processuale l’indagine sulla sottrazione dalle casse dell’Inps di 22 milioni di euro attraverso un’attivita’ illecita nella quale e’ stata configurata per 13 persone l’associazione per delinquere, la truffa aggravata ai danni dello Stato, la falsita’ commessa da pubblici ufficiali e il riciclaggio.
Secondo quanto contestato dagli inquirenti, il senatore Di Biagio avrebbe collaborato con i principali soggetti coinvolti nella vicenda a rintracciare i nominativi da sottoporre all’istituto di previdenza ed avere i rimborsi o le integrazioni da diverse migliaia di euro alla volta.
Nell’inchiesta è coinvolto anche un professore universitario della Sapienza, Paolo Garau. Per il docente l’accusa è di falso ideologico per induzione, per aver falsamente attestato che il figlio di Staniscia aveva superato un esame universitario. Solo che lo studente conosceva già le domande che gli dovevano essere sottoposte.
PERQUISIZIONI E SEQUESTRI Da alcune perquisizioni effettuate stamane gli investigatori della Guardia di finanza hanno trovato carte riferite a istanze per l’integrazione pensionistica, risalenti fino a 18 anni fa. L’ambito dell’inchiesta dei pm Corrado Fasanelli e Giorgio Orano è comunque più concentrato sugli ultimi 5 anni. I militari del nucleo speciale di polizia valutaria hanno proceduto anche al sequestro di beni e proprietà, in Italia ed all’estero. E gli investigatori hanno messo le mani anche sui circa 2,5 milioni di euro che erano depositati in una serie di conti su cui sono stati posti i cosiddetti sigilli. I principali indagati finiti in carcere – secondo chi indaga – hanno investito i proventi del raggiro in immobili di pregio.
I finanzieri oggi sono andati in alcuni appartamenti della zona di Prati e Balduina ed anche in una villa a Cortina d’Ampezzo. E’ stato individuato anche un appartamento a Londra. Anello fondamentale per riscuotere quanto veniva disposto all’esito delle cause o dei procedimenti istruiti su atti falsi, era l’ex dipendente di Banca Intesa, Vincenzo Palazzo, indagato per riciclaggio.
OLTRE 400MILA EURO A DI BIAGIO Secondo il gip il senatore Aldo Di Biagio ha preso parte al sistema fraudolento nella truffa da 22 milioni di euro. Di Biagio, aggiunge il gip, "è risultato direttamente beneficiario finale di 443.589 euro costituiti da assegni circolari liberi emessi dalla Banca Intesa Sanpaolo all’ordine di soggetti stranieri ricorrenti e richiesti dai coniugi Tralicci e Staniscia". Il nominativo di Di Biagio – e’ detto nell’ordinanza – e’ "riportato, senza apparente titolo, unitamente a Nicola Staniscia e Gina Tralicci, in diverse procure e/o mandati speciali alle liti asseritamente sottoscritti da soggetti residenti all’estero, sia per la riscossione delle somme dovute a seguito delle pronunciate sentenze che vedono soccombente l’Inps, sia per autorizzarlo a rendere interrogatorio formale deferito dall’Avvocatura Generale dello Stato di giudizi incardinati innanzi la Corte di Appello di Perugia per le lungaggini processuali, la cui validita’ e’ stata piu’ volte eccepita dalle controparti".
LA REPLICA DI ALDO DI BIAGIO “Non ho davvero idea di cosa stia accadendo, quando parlerò con il magistrato capirò meglio. Sono a disposizione degli inquirenti”, sottolinea Di Biagio a ItaliaChiamaItalia: “Vedremo nei dettagli fatti e circostanze”. Facciamo notare al parlamentare che sotto accusa venga messo un “sistema Enas” poco trasparente, per usare un eufemismo. Ma lui reagisce con forza: “Non c’è nessun sistema Enas. La signora Mezzoli non fa parte dell’Enas da moltissimo tempo”. “L’Enas – torna a ribadire il senatore – non c’entra assolutamente niente. Lasciatemi il tempo di verificare – conclude Di Biagio – e poi potrò essere più preciso su ciò che sta accadendo”.
A colloquio con l’Adnkronos, Di Biagio si dice "turbato, ma anche sereno. Ho sempre difeso la legalita’ e continuero’ a farlo fino all’ultimo momento della mia vita. Con questa vicenda non c’entro nulla, sono certo che riusciro’ a chiarire davanti ai magistrati ogni dubbio. E’ paradossale ritrovarsi in questa situazione perche’ ritengo non possa esserci alcun collegamento tra la mia persona e qualunque attivita’ illegale". Il senatore di Scelta civica non riesce a trovare altra possibile spiegazione se non legata alla sua attivita’, una quindicina di anni addietro, come coordinatore del patronato Enas: "Ovviamente in quella veste patrocinai alcune cause legali, com’e’ nella logica di qualsiasi patronato, ma non non ci sono responsabilità" penali, quali quelle che vengono ipotizzate, assicura il parlamentare. "Cio’ che mi turba in modo particolare e’ che davvero in Italia tutto puo’ succedere ed e’ particolarmente odioso il sciacallaggio che vedo scatenarsi e che mi fa dubitare della salute di questo Paese: c’e’ chi mi accosta a Gianni Alemanno, ma con lui non ho nulla a che fare. Sono tranquillo, e confido nell’opera della magistratura".
SCELTA CIVICA SENATO: FATTI ANTECEDENTI A NASCITA PARTITO "Abbiamo preso atto che nell’indagine sulla truffa all’Inps che coinvolge alcune sedi estere di un patronato viene chiamato in causa il senatore Aldo Di Biagio, eletto all’estero e membro del gruppo Scelta civica al Senato. I fatti oggetto dell’indagine riguardano un periodo di gran lunga antecedente la costituzione stessa di Scelta civica. Nelle prossime ore vi sarà un incontro con il senatore Di Biagio. E’ chiaro che Scelta civica si rimette sin d’ora alle determinazioni della magistratura". E’ quanto si apprende da una nota dell’ufficio stampa di Scelta civica del Senato.
L’ATTACCO DEL PD: ‘MA ERA CONSIGLIERE ALEMANNO?’ "Ma il Senatore Aldo Di Biagio indagato per truffa ai danni dell’Inps e’ lo stesso Di Biagio gia’ consigliere per le relazioni internazionali del Ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno come si puo’ leggere dalla sua biografia? Perche’ in questo caso sarebbe, in attesa delle indagini della magistratura, l’ennesimo indagato della "corte dei miracoli" di Alemanno, oltre 40 persone coinvolte in procedimenti giudiziari che hanno avuto a che fare con i suoi uffici in Campidoglio o al Ministero. Un bel record che avrebbe potuto menzionare nel suo video che in queste ore sta tormentando gli utenti della rete alla ricerca del voto perduto". Lo afferma la deputata del Pd Ileana Argentin, esponente dei democratici di Roma.
‘Non vogliamo credere a certe accuse fino ad avere prove certe’ Aldo Di Biagio, solita giustizia ad orologeria? Vogliono colpire Alemanno
Discussione su questo articolo